Avezzano. era stato accusato per il furto di un cellulare, ma è stato assolto perché prima di lui, dopo il furto, l’avevano usato altre persone. La lunga vicenda giudiziaria ha visto come imputato un trentenne marocchino, C.S., accusato di ricettazione di un telefono cellulare, rubato ad un musicista di Posillipo ( Napoli). Lo straniero, difeso dall’avvocato Luca Motta, dopo essere stato condannato dal tribunale di Avezzano a due mesi di reclusione è stato assolto dalla Corte d’Appello dell’Aquila con la formula “perchè non costituisce reato”. I fatti risalgono al mese di luglio del 2009 quando L.P. si reca dai carabinieri della locale stazione per denunciare una rapina del suo smartphone. Immediata la richiesta alle compagnie telefoniche dei tabulati relativi al traffico telefonico del cellulare rubato, identificato con il numero Imei. Si perveniva pertanto al nominativo dello straniero, trentenne di Celano, quale intestatario della scheda sim inserita nel telefono rubato. Il difensore, tabulati alla mano, è riuscito a dimostrare che all’interno del telefono rubato, prima della scheda sim del suo assistito, erano state inserite altre schede, intestate ad altre persone. Quindi, come sostenuto dal difensore, “l’interposizione di altre persone tra la denuncia del furto e l’inserimento della scheda da parte del suo assistito, fa cadere qualunque certezza in ordine alla consapevolezza da parte di quest’ultimo della provenienza illecita del telefono”.