Avezzano. Il direttore della Confesercenti, Carlo Rossi, lancia un appello ai sindaci dei Comuni della Provincia per chiedere di non applicare l’aliquota massima sull’Imu. “Nonostante la normativa preveda che gran parte delle somme percepite con l’applicazione dell’Imu vada allo Stato, i Comuni hanno tuttavia notevoli margini di manovra su come distribuire il peso di questa imposta”, ha spiegato Rossi, “il rischio paventato da Confesercenti, purtroppo confermato dai primi dati che emergono dai Comuni della Provincia, è che la scelta che molti di loro stanno maturando va nella direzione di applicare le aliquote massime, previste dal Governo per l’Imu sugli immobili produttivi. Abbiamo la sensazione, attaccano Alfredo Pagliaro e Carlo Rossi, rispettivamente Presidente e Direttore Provinciale di Confesercenti, che la gran parte degli enti locali non si renda davvero conto della situazione drammatica delle imprese. Che non si pensi di fare cassa sulle imprese. Per questo, pur consci delle difficoltà dei Comuni, chiediamo ai Sindaci della Provincia che l’ondata di nuovi tagli agli enti locali non venga compensata a danno delle attività produttive. Per quello che riguarda gli immobili commerciali e produttivi, le amministrazioni possono muoversi da un’aliquota dallo 0,46% all’1,06%. Chiediamo ai sindaci che l’IMU alle imprese non venga applicata con aliquote superiori a quella di base (lo 0,76%) senza ulteriori aggravi, rinunciando quindi all’incremento dello 0,3% dell’aliquota, il massimo consentito dalla legge. L’applicazione dell’aliquota massima a tutte le piccole e medie aziende del territorio (il 10,6 per mille, senza contare la rivalutazione catastale degli immobili), ad immobili come le botteghe artigiane ed i piccoli negozi, ai capannoni ed ai locali commerciali, rappresenterebbe un colpo mortale per una categoria già allo stremo delle forze. Gli immobili di proprietà dell’impresa, dove l’impresa esercita l’attività, devono poter beneficiare dell’aliquota Imu minima. Altrimenti la nuova imposta rischia di strozzare artigiani e commercianti in un momento di grande difficoltà. Per sollecitare un provvedimento in questo senso, prosegue Confesercenti, ci appelliamo a tutte le amministrazioni, in particolare a quelle dei Comuni più grandi, L’Aquila, Avezzano, Sulmona, ecc., a tutti i Consiglieri Comunali, perché si facciano portavoce di questa nostra richiesta in fase di approvazione del bilancio. Inoltre auspichiamo, e su questo ci pare che la nuova Amministrazione di Avezzano voglia spendersi seriamente, che attraverso l’adozione di un canone concordato o, si arrivi ad un’ulteriore distinzione, tra i proprietari di locali affittati e quelli sfitti, al fine di incentivare la locazione di locali vuoti. E’ nostro compito”, concludono Pagliaro e Rossi, “difendere gli interessi delle imprese e delle loro famiglie. Mai come in questo momento, stante la crisi devastante in atto, la nostra voce nei confronti delle istituzioni comunali deve essere ascoltata. E’ fondamentale mantenere l’imposizione locale, per le imprese, su aliquote basse. Già l’applicazione dell’IMU con aliquota minima e l’aumento dell’Iva provocheranno un danno irreparabile al tessuto portante dell’economia locale e nazionale rappresentato dalla piccola e media impresa, accrescendo maggiormente le difficoltà che stanno attraversando, fino a causarne la chiusura. Non esiste paese al mondo in cui chi contribuisce attivamente e direttamente al PIL nazionale venga vessato in questo modo”.