Cerchio. Il ritorno dei treni abruzzesi a termini e corse più congrue alle esigenze dei pendolari con una politica abruzzese più incisiva rispetto alle esigenze del territorio. E’ quello che chiede l’ex consigliere comunale di Cerchio Giuseppe Ciotti, che si era fatto promotore di una raccolta di 300 firme, alla luce della situazione sulla linea ferroviaria Roma-Pescara. “A parte i particolarismi tecnici sollevati ogni tanto da sedicenti rappresentanti dei pendolari”, afferma Ciotti, “emerge come sia evidente la consapevolezza circa l’incoerenza della politica del trasporto ferroviario su detta linea. Stiamo costatando la presenza di una politica del trasporto completamente subordinata a quella messa in atto dalla regione Lazio per servire l’area metropolitana di Roma. Aver ridotto di 5 minuti la percorrenza di qualche treno dopo che negli anni si era dilatata a più di 1 ora, oppure avere un maggior numero di convogli sulla linea grazie al maggior numero di corse necessarie a servire l’area metropolitana di Roma non sono una risposta adeguata ai viaggiatori abruzzesi. Un piano trasporti razionale che possa essere definito tale”, afferma Ciotti, “si definisce sulla base di criteri scientifici che tengano conto dei tempi di trasporto, dell’utenza potenziale e delle fasce orarie con maggiore utenza. Per questo si è prospettato più volte di prevedere un paio di coppie di treni di qualità che servano l’abruzzo nelle fasce orarie a più alta frequentazione, e l’ arrivo e la partenza da Roma Termini come hanno preteso alcune Regioni molto attente alle problematiche del trasporto, compreso il Lazio che convoglia a Termini molti treni locali che viaggiano sulla linea in questione nel tratto Tivoli Roma. Se realmente l’assessore Morra intende dimostrare di avere interesse per la linea”, conclude Ciotti, “deve da subito impostare un programma serio che vada in vigore dal prossimo autunno, e arginare la politica di smantellamento in corso, attuata con l’eliminazione di fermate presso stazioni importanti (vedi Celano), la chiusura di stazioni, e lo smantellamento di binari per effettuare gli incroci tra treni”.