Avezzano. Maggior impegno per la linea ferroviaria Pescara – Roma. Questa la richiesta che arriva dal segretario di circolo del Pd, Giovanni Ceglie, che, alla luce di quanto annunciato dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso nella giunta tematica dovrebbe diventare presto realtà. “La giunta tematica ha sancito un cambio di rotta politico. Non più promesse elettorali, volte a raccogliere qualche voto, ma soldi sul tavolo per risolvere gli atavici problemi che incombono nei territori marsicani”, ha commentato Ceglie, “Ciclo Idrico Integrato, Banda Larga e Nuovo Ospedale. In Totale circa 200 milioni di Euro. Forse ne serviranno altri, ma finalmente c’è chi mette nero su bianco. E poiché eravamo ad Avezzano, il nostro Presidente Regionale non si è sottratto ad accogliere le richieste bipartisan di cittadini illustri, che gli hanno ricordato come versano le aree interne e che è assolutamente necessario farle uscire dalla penombra dell’isolamento. Ma, per uscire dall’isolamento, ci vogliono una volontà politica ed un impegno economico. Si è alzata da più voci la richiesta di ripristinare la tratta Roma Pescara con tempi consoni al terzo millennio, di destare la Bella Addormentata dell’Interporto, di dare alla quinta città d’Abruzzo i mezzi per risollevarsi.
Il Nostro presidente della Regione non si è fatto trovare impreparato ed ha rilanciato, dicendo che sta trattando con RFI per portare la tratta ferroviaria Roma Pescara a 3 ore e 10 minuti, oltre ad altri buoni propositi non inseriti però nella Delibera “Progetto Marsica”. Eppure negli anni 90’ con 3 ore e 58’ si arrivava a S. Benedetto del Tronto nelle Marche. Negli stessi anni, prima che nel 2002 fosse abolito l’Inter-City, la tratta Roma Pescara era percorsa in 3 ore e 20 minuti. Attualmente siamo sulle 4 ore. Con questa volontà politica stiamo tornando indietro con le lancette ad un passato non molto diverso. Accettare un mero ritorno al passato non e’ l’ambizione di Avezzano e della la Marsica. Il sogno di Avezzano è diventare la periferia di Roma, con queste infrastrutture diventeremo la Lampedusa d’Italia. Qualcuno risponde che la soluzione c’è, ed è la A25. Se non sbaglio, però, l’autostrada abruzzese ha subìto il più alto incremento tariffario d’Italia, circa l’ 8% contro una media di circa 3%, con buona pace dei politici”.