Avezzano. Erano stati sottoposti a misure di sorveglianza speciale con il divieto di uscire da Avezzano per diversi anni. Ora i provvedimenti nei loro confronti sono stati annullati o ridimensionati. La vicenda riguarda dieci avezzanesi appartenenti alla comunità rom accusati di usura, estorsione, spaccio di droga e ricettazione. Dopo le argomentazioni degli avvocati Roberto Verdecchia, Leonardo Casciere, Franco Colucci e Vincenzo Retico sono state annullate ben cinque misure di sorveglianza speciale e ridimensionate le altre. La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per la durata di cinque anni era stata disposta per Ferdinando De Silva (44 anni), Giuliano De Silva (33), Pasqualina De Silva (47), Patrizia De Silva (47), Roberto De Silva (41), Giovina Morelli (66), Bruno Morelli (40), Raoul Morelli (39), Luana Spinelli (38) e Vincenzo Morelli (46). Il giudice del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella su richiesta del sostituto Maurizio Cerrato dette luogo ad ottobre dell’anno passato ad un provvedimento eseguito dai finanzieri di Avezzano e dallo Scico di Roma. L’indagine partiva dalla ipotesi che il tenore di vita ed i possedimenti gestiti dalal Comunità erano inammissibili con l’esisteza condotta e basata su alcuna attività lavorativa. Sono state annullate le ordinanze nei confronti dei De Silva mentre per i Morelli ridotte a tre anni.