Rocca di Cambio. Marco Benso non si trova. L’ottantottenne che manca dalla sua abitazione ai Cerri, la località residenziale di Rocca di Cambio, immersa nel verde dell’Altopiano delle Rocche, da lunedì scorso, risulta ancora scomparso. E adesso c’è chi inizia a interrogarsi se davvero qualcosa, in termini di soccorso, sarebbe potuto essere fatto meglio.
L’allarme della scomparsa dell’uomo, che ha 88 anni ma che è stato un atleta e che quindi ha un corpo asciutto con cui sarebbe in grado di percorrere decine e decine di chilometri a piedi, è stato dato verso le 11 di lunedì 29 luglio. L’uomo si era allontanato al mattino per prendere un caffè al bar, intorno alle 8.
Nonostante le prime ricerche sul territorio da parte dei parenti e di chi lo conosceva, ufficialmente i soccorsi sono partiti dopo pranzo. Le attività sono state guidate dai vigili del fuoco, il corpo che si occupa di ricerche di persone scomparse.
La segnalazione della scomparsa è arrivata alla prefettura dell’Aquila come ricerca “in zona antropizzata” pertanto sul posto sono arrivate delle squadre di terra di tutte le forze dell’ordine, così come vuole il protocollo, con l’ausilio poi di un elicottero che però è arrivato nel pomeriggio inoltrato.
Quello che è mancato è stato l’intervento immediato degli uomini del soccorso alpino. Che in Abruzzo sono dotati di cani specializzati (uno di quelli del Soccorso alpino della guardia di Finanza dell’Aquila ad esempio è quello impegnato a Ischia due anni fa alla ricerca dei dispersi tra fango e macerie e anche quello che ritrovò uno degli “angeli del Velino” sotto la neve).
Rocca di Cambio è il comune più alto dell’Appennino, supera i 1.400 metri e in questo caso il Sagf dell’Aquila è arrivato solo il terzo giorno di ricerche. Solo quando la ricerca è stata dichiarata ufficialmente anche in zone non antropizzate. Rocca di Cambio si trova ai piedi del Monte Cagno ed è circondato di vegetazione, boschi e anche alte vette. Le ricerche continuano ovunque e a quanto pare ora sono arrivati anche gruppi di lavoro da diverse parti d’Italia, che però non fanno parte di forze istituzionali.
Le ricerche coinvolgono anche i paesi limitrofi e non stanno comunque lasciando nulla al caso.
Quando centinaia di soccorritori si trovarono ai piedi del Monte Velino, a Forme di Massa d’Albe, per la ricerca dei quattro escursionisti sotto una valanga in Valle Majelama, in Abruzzo si parlò per la prima volta di una “maxi esercitazione” che effettivamente vedeva forze operative sul campo, una di fianco all’altra. Un’occasione per confrontarsi tra corpi diversi, specificità diverse e competenze che avrebbero potuto integrarsi tra loro. Un “caso” che avrebbe potuto fare scuola sull’intervento e l’organizzazione dei soccorsi.
Ma ancora una volta, invece, qualcosa non è andato subito nel verso giusto.
Ora la priorità è ritrovare l’88enne romano che ama la pace dell’Abruzzo. Chiunque avesse visto Marco Benso è invitato a chiamare il 112 e a darne notizia alle istituzioni.