Avezzano. «Il primo del corteo era un uomo alto, dal fare scanzonato, che portava un cesto con quattro cuscini. Poi seguivano quelli che portavano le coperte, le lenzuola, gli asciugamani, i vestiti della sposa, gli oggetti di rame e qualche pezzo di mobilia. Già quella, era una festa». Così descrive “jo carraggio” uno degli anziani intervistati da Osvaldo Cipollone nel suo nuovo libro, «Le nozze di canapa», che sarà presentato a Cese mercoledì 17 agosto. Nel corso degli ultimi anni, l’autore ha portato avanti lo studio che è alla base di questo volume intervistando diverse persone depositarie di conoscenze “secolari”, e lo ha fatto attraversando molti paesi della Marsica, da Magliano a Capistrello, da Tagliacozzo ad Avezzano, per trovare elementi di distinzione e punti comuni rispetto alla realtà di Cese. Una pubblicazione, quella di Osvaldo Cipollone, che affronta il tema della coltivazione della canapa nella sua valenza concreta e rituale, indagando la connessione con la preparazione del corredo delle spose e con tutte le consuetudini legate al fidanzamento e al matrimonio. Un mondo remoto, fatto di immagini evocative e di scene dal sapore dolce e malinconico al tempo stesso. Le stesse che torneranno a rivivere mercoledì 17 agosto lungo le stradine ed i vicoli di Cese, quando sarà rappresentato proprio “jo carraggio”, ossia il corteo partecipato e festoso con il quale si trasportava il corredo della sposa dalla casa paterna alla nuova abitazione nuziale. Il borgo palentino si animerà così di decine di figuranti in abiti d’epoca per ricostruire un pezzo della propria storia recente, e rievocare alcune scene che sono parte dell’identità comune.