Avezzano. “Esistono pagine di storia locale, immerse ed intrecciate con fatti nazionali, che non devono essere mai fatte cadere nell’oblio. Oggi la città di Avezzano commemora le sue vittime civili: uomini e donne che perirono sotto i tragici bombardamenti delle forze anglo-americane, che, esattamente 80 anni fa, colpirono crudamente il tessuto sociale, urbano e umano di una comunità che stava ancora rimarginando e ricucendo, a fatica, le sue ferite, dopo il terremoto del’15”.
A dirlo, stamattina, di fronte ad una platea composta soprattutto di ragazzi, l’assessore del Comune di Avezzano Pierluigi Di Stefano, che ha ricordato come la città sia stata insignita, nel 1961, della medaglia d’argento al valor civile, conferita dall’allora presidente della Repubblica Gronchi, proprio per i fatti ricordati oggi. Assieme all’associazione Auser, coordinata da Laura Mancini, all’Anpi Marsica e all’Associazione nazionale vittime civili di guerra, presieduta da Maurizio Mario Attilio, sul palco del Castello Orsini sono stati svelati i nomi, finalmente documentati e rintracciati con atti alla mano, di chi perì sotto le bombe.
“È stato scelto per la cerimonia il giorno 22 maggio perché, – ha commentato Di Stefano -, 80 anni fa fu la giornata più cruenta e con più croci, secondo le cronache: nell’arco di sole 24 ore, persero le vita 40 avezzanesi. Furono mesi ininterrotti di fame e di caos, che costrinsero tanti dei nostri concittadini di allora a rifugiarsi, con un esodo forzato, nelle campagne e nei paesi limitrofi. Ci assumiamo oggi, come Amministrazione, l’impegno soprattutto morale di siglare un patto della memoria con la città: il prossimo anno, a maggio, i nomi delle vittime civili di Avezzano diventeranno parte integrante di un monumento commemorativo, che verrà installato nel Parco della Rimembranza di questo Castello”.
Nei giardini adiacenti, difatti, negli anni già hanno trovato il loro spazio il monumento in memoria dei 33 martiri di Capistrello e la “Rosa del Partigiano”, contro le stragi nazi-fasciste. “È la costruzione della pace la più bella memoria che possiamo tramandare. – ha aggiunto la presidente dell’associazione Auser – Il lavoro di ricerca che portiamo avanti, lo conduciamo soprattutto per i nostri ragazzi. Sapere che sotto le bombe, in un’epoca nemmeno poi così tanto lontana, perirono tanti avezzanesi, è una consapevolezza storica che non va più trascurata. Un grazie, in primis, va rivolto al nostro sindaco, che ha creduto in questo percorso di riscoperta”. Le letture di alcune commoventi testimonianze originali, scaturite da ricerche fatte in famiglia dagli alunni del Liceo Torlonia, sono state affidate all’attore e regista Alberto Santucci.
Lo storico e scrittore Giovanbattista Pitoni, invece, testimone diretto (all’epoca aveva appena 21 mesi) ha ricordato la vita sotto la coltre di morte. La Grotta di Ciccio Felice – cavità naturale esistente sin dalla Preistoria sul Monte Salviano e rifugio di fortuna contro i bombardamenti – è stata anche teatro di luce: due donne, tra il 1943 e il 1944, proprio lì misero al mondo i loro bambini. “Per una completa ricostruzione della memoria storica – spiega il vicepresidente dell’Associazione Auser, Luigi Vivio – mancano ancora alcuni nomi delle circa 100 persone che perirono sotto le bombe, ma confidiamo nel fatto che, nel corso di quest’anno, riusciremo a recuperare tutte le identità delle vittime civili della città. Molti miei parenti sono morti in quel terribile giorno, ho sempre sognato di celebrare la loro memoria ed oggi dedico questo risultato a mia sorella, unica sopravvissuta della famiglia, che fu recuperata dalle macerie dopo 24 ore”.
In platea, tanti amministratori, componenti delle associazioni d’arma e combattentistiche del territorio, il Presidente Unuci Avezzano, Floriano Maddalena, l’ex sindaco e membro Unuci Antonio Floris, il consigliere comunale Ignazio Iucci, giovani, studenti e docenti, ma anche il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, altro Comune della Marsica che subì l’ira dei bombardamenti durante la seconda Guerra Mondiale. Una cerimonia di commemorazione che si è conclusa con l’Inno alla Gioia, suonato dagli studenti dell’indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo “Collodi-Marini”, che hanno poi letto ad alta voce i nomi delle vittime civili di Avezzano, recuperati dall’oscurità della storia. Il futuro che ridà voce al passato per contribuire a costruire un presente migliore.