Avezzano. Dopo la notizia del ritardo sull’iter per la chiusura del concordato preventivo in continuità che sarebbe stata causata da diversi fattori tra cui multe per depuratori mal funzionanti pari a 1,3 milioni di euro, sul caso intervengono di nuovo i vertici del Cam che svelano come “la proroga concessa dal Tribunale di Avezzano del termine per depositare la proposta definitiva, slittata al 15 ottobre, sarebbe stata chieste da Cam stesso.
I componenti del Consiglio di gestione del Cam Manuela Morgante e Armando Floris,tengono a sottolineare, nonostante nessuno abbia mai affermato il contrario, che “non esiste nessun blocco della procedura di concordato. La stessa”, spiegano, “dopo la domanda da noi proposta il 5 marzo, sta andando avanti secondo quanto previsto dalla normativa in oggetto e assicurando il servizio.
Abbiamo chiesto una proroga del termine”, ammettono, “per il deposito della proposta concordataria definitiva e del piano, non per vicende collegabili alle sanzioni amministrative che non rappresentano elemento di novità facendo parte dei rilievi emersi in sede di verifica da questa gestione e segnalati già da mesi, ma per meglio definire la ricostruzione dell’attivo e del passivo risultata particolarmente complessa per la nota situazione dei conti della società”.
Quindi il Cam era già a conoscenza delle multe per 1,3 milioni di euro a causa dei depuratori malfunzionanti, ma ciò non avrebbeportato al ritardo. Lo slittamento sarebbe stato dovuto ad altro.
“La richiesta”, spiegano infatti dal Cam, “mira ad effettuare i necessari approfondimenti per la redazione di un piano funzionale a tutelare gli interessi dei creditori. Il tribunale di Avezzano ha accolto l’istanza concedendo il termine richiesto e fissando la scadenza del deposito al 15 ottobre prossimo.
Immaginiamo non sfugga a nessuno la delicatezza di questa fase così come auspichiamo che venga colta l’importanza dei prossimi mesi per la vita dell’azienda”.
I due componenti del Cam parlano poi di corretta informazione sostenendo che “risulta fondamentale, considerato che l’immagine aziendale rappresenta un valore pubblico e deve essere da noi tutelata il più possibile ed in tutte le sedi”.
L’informazione non a caso comprende tutti gli aspetti di una vicenda come quella del Cam, come appunto quello della proroga al 15 ottobre di cui i cittadini dovevano essere necessariamente informati trattandosi di un patrimonio collettivo come quello del Cam.