Avezzano. Una rissa nel centro storico con l’uso di un’ascia, dei punteruoli dei demolitori e lancio di sampietrini. Con questa accusa sono finiti sotto processo otto albanesi, rinviati a giudizio per un episodio avvenuto a Tagliacozzo alla fine di ottobre dello scorso anno.
C’era stata una lite con l’utilizzo di arnesi per l’edilizia e non solo, con le persone coinvolte erano state filmate dalle telecamere di sorveglianza del centro storico. Si tratta di Markelian Gjomarkaj (21), Clement Tuku (29), Zequir Meta (39), Armando Lleshaj (19), Mark Lleshaj (51), Izmir Meta (42), Ervin Tuku (23) Damzj Bekim (26), di nazionalità albanese ma da anni residenti a Tagliacozzo e tutti impiegati nel settore edilizio.
Durante la rissa tre persone erano rimaste ferite e uno era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale dell’Aquila. I carabinieri della compagnia di Tagliacozzo avevano arrestato cinque di loro con l’accusa di rissa. Tutto sarebbe cominciato per una discussione tra due giovani operai. Una lite soltanto verbale davanti ad altri operaio che però si era trasformata in una violenta rissa.
Due albanesi si era lasciati per l’ora di pranzo, ma a uno dei due sembra che la discussione non fosse andata giù. Così una volta a casa aveva chiesto l’intervento di alcuni parenti. Il gruppo aveva raggiunto via Borgonovo, nel centro storico di Tagliacozzo, per una resa dei conti.
Un’auto, di proprietà di un albanese coinvolto, era stata distrutta a colpi di ascia, di una trivella e di una punta da demolitore. La macchina era andata semidistrutta ed era stato necessario l’intervento di un carro attrezzi per rimuovere il mezzo dalla strada. I protagonisti della vicenda erano stati identificati in poco tempo dai carabinieri. Gli accusati sono difesi dagli avvocati Luca Motta, Irma Conti, Roberto Verdecchia, Mirco Salvati, Annunziata Morgani, Anna Alessia Marchione, Luisa Cornacchia.