Tagliacozzo. Una rissa causata per una donna e per delle avance fatte da uno dei giovani coinvolti nella rissa. Sarebbero stati usati anche un’accetta, punte di demolitori e lancio di sanpietrini. Tutto davanti agli occhi delle telecamere di sorveglianza del centro storico.
L’arresto per l’accusa di rissa è scattato nei confronti di Kole Vladi, 37 anni, Markelian Gjomarkaj (20), Magelian Lleshaj (20), Clement Tuku (28) e Zequir Meta (38), tutti di nazionalità albanese ma da anni residenti a Tagliacozzo e tutti impiegati nel settore edilizio. Sono stati denunciati invece A.L. ed M.L. indagati sempre per rissa. Al momento dell’arrivo dei carabinieri si erano allontanati dal posto.
Secondo quanto emerso dalle indagini i due connazionali avrebbero partecipato alla spedizione punitiva. Tre persone sono rimaste ferite e una, il 38enne Meta, è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale dell’Aquila.
Sul posto i carabinieri sono arrivati nel giro di pochi minuti, chiamati da alcuni residenti. Hanno individuato e arrestato i cinque albanesi, due di una fazione e tre dell’altra, e denunciato altre due persone, entrambi connazionali. Gli arrestati sono difesi dagli avvocati Luca Motta, Antonio Milo, Pasquale Motta e Paolo Trani.
Tutto sarebbe cominciato per questioni di gelosie per una donna che avrebbero provocato la discussione tra due giovani operai. Una lite soltanto verbale davanti ad altri operaio che però si è trasformata in una violenta rissa. Infatti i due albanesi si sono lasciati per l’ora di pranzo, ma a uno dei due sembra che la discussione non fosse andata giù.
Così una volta a casa ha chiesto l’intervento di alcuni parenti e a quel punto sarebbe partita una specie di spedizione punitiva. Il gruppo composto da circa cinque persone, tutte di nazionalità albanese, ha raggiunto il connazionale in via Borgonovo, nel centro storico di Tagliacozzo, per una resa dei conti.
A quel punto è scoppiata la rissa e anche un’auto, di proprietà di un albanese coinvolto, è stata distrutta a colpi di ascia, di una trivella e di una punta da demolitore. L’auto è andata semidistrutta ed è stato necessario l’intervento di un carroattrezzi per rimuovere il mezzo dalla strada