Tagliacozzo. Riapriamo le case ormai chiuse e trasformiamole in un “albergo diffuso“. E’ questa l’idea sbarcata a Tagliacozzo che ormai è diventata un progetto consolidato in diverse località turistiche e non italiane. A proporla nella città citata da Dante nella Divina Commedia è stato un ricercatore dell’Università di Roma “Tor Vergata”, l’architetto Marco Prosperi. Grazie a un piano studiato con la complicità del professor Franco Salvatori, direttore del dipartimento di Storia dell’università capitolina, Prosperi ha ridisegnato il futuro del centro storico di Tagliacozzo offrendogli la possibilità di essere di nuovo attrattivo e vivo.
Come in molte altre località abruzzesi anche a Tagliacozzo la vita si sta spostando altrove e di conseguenza quelle case dove sono cresciuti i nonni e i bis nonni vengono chiuse. Prosperi, alla luce anche del successo dell’albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio, e di altre realtà del territorio nazionale, ha lanciato questa proposta per Tagliacozzo che consiste di fatto nel recuperare centinaia di case disabitate della zona “NzullaTera” riconvertendole in albergo di comunità. L’iniziativa è stata presentata ieri nelle sale delle carceri dei palazzo Ducale alla presenza del sindaco, Vincenzo Giovagnorio, del direttore del Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio della Regione Abruzzo, Francesco Di Filippo, e di tanti intervenuti per saperne di più sul progetto. Dopo questa fase embrionale bisognerà entrare nel vivo creando un elenco delle abitazioni disponibili, studiando dettagliatamente le condizioni e il numero dei posti, per poter poi aprire questo grande albergo diffuso.