Ci sono voluti ben 13 mesi perché XRP, la criptovaluta di Ripple, fosse quotata su Coinbase, da quando nel gennaio 2018 emersero le prime voci secondo le quali la piattaforma exchange fosse interessata a elencare nelle sue liste uno degli asset digitali più in forma del settore. Come risultato di queste voci, XRP riuscì a raggiungere delle quotazioni particolarmente interessanti: la quotazione sembrava essere imminente, anche perché Bitcoin Cash (BCH) era stato quotato pochi giorni prima, nel dicembre 2017.
Tuttavia, all’epoca XRP non fu inserito nell’elenco dell’operatore. E questa delusione è stata pagata a caro prezzo: la quotazione del Ripple nel gennaio dello scorso anno scese improvvisamente del 25%, andando poi ad essere trascinato nel mercato bearish che ne seguì. Qualcosa però è cambiato negli ultimi giorni: Coinbase ha infatti scelto di rompere ogni indugio, e affermare che, effettivamente, ha finalmente intenzione di inserire XRP nella propria piattaforma. Poco prima dell’annuncio XRP era valutato a $0,30, ma non appena l’annuncio ha colpito il mondo dei social media, l’asset digitale ha raggiunto un picco di 0,336 dollari. Insomma, il solo annuncio di un’introduzione di XRP in Coinbase ha determinato un aumento di valore del 12%. È molto o è poco?
Quel che è certo è che molti trader si aspettavano un incremento più del 12%, e che forse questa reazione relativamente tiepida del mercato è figlia di una stanchezza del mercato delle valute virtuali. Insomma, forse tutta questa attesa ha causato un lieve caso di affaticamento nella mente dell’investitore “medio”, generando quindi un maggiore distacco nel momento in cui la notizia è divenuta ufficiale, o quasi.
L’altra possibile ragione per cui XRP non si è diretta verso picchi elevatissimi, dopo essere stato quotato su Coinbase, è semplicemente che l’exchange non suscita più l’entusiasmo dei trader con l’aggiunta di un nuovo asset digitale. Il mercato bearish ha sicuramente contribuito a tutto ciò, a conferma del fatto che nell’ultimo trimestre del 2018 il volume giornaliero degli scambi è calato in maniera piuttosto radicale.
Vi è però anche un’altra possibile motivazione. Ovvero, che al momento non siamo abbastanza pazienti e che l’XRP potrà invece aumentare gradualmente nei mercati crittografici nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Insomma, i mercati non hanno ancora digerito tale novità, richiedendo dunque un approccio più paziente. Inoltre, il listing di XRP in Coinbase è una dichiarazione indiretta dell’exchange, che non lo considera più una security. Da notare inoltre che Coinbase non ha menzionato Ripple in nessuna parte dell’annuncio ufficiale di quotazione, significando che considera XRP un’entità separata da Ripple.
In linea di massima, riteniamo che per poter esprimere un giudizio più complessivo sull’effetto che il listing di questa criptovaluta su Coinbase possa realmente aver generato, occorrerà attendere un po’ più tempo. Meglio pertanto armarsi di pazienza e cercare di capire quali siano le conseguenze di tale novità nel corso delle prossime settimane, sterilizzando tale effetto da quello più generale che è possibiel ricondurre all’evoluzione dell’intera criptografia.