San Benedetto. Con l’accusa di abuso ed omissione di atti d’ufficio, l’ex sindaco di San Benedetto dei Marsi, Paolo Di Cesare, è stato rinviato a giudizio dal gip del tribunale di Avezzano per aver affidato direttamente ad una ditta del posto, di proprietà dell’ex vice sindaco, Americo Emidio Santilli, i lavori di manutenzione del manto stradale comunale. L’ex primo cittadino, nel 2010, in relazione alla vicenda aveva inoltre negato l’accesso agli atti al consigliere di minoranza, Marco Passante, costituitosi e rappresentato in giudizio come parte civile dall’avvocato Antonio Caputi. Rinviata a giudizio insieme all’ex sindaco, ieri rappresentato in aula dal legale Mario Petrella, anche l’ex segretaria comunale che all’epoca dei fatti, secondo la procura, non aveva denunciato l’accaduto alle autorità competenti. Il processo è stato fissato per il 21 luglio 2016. Secondo l’accusa del pubblico ministero Guido Cocco, Di Cesare ha violato le norme vigenti in materia, in particolare l’articolo 323 del Codice penale, non tenendo conto dell’incompatibilità del vicesindaco e della nota della Prefettura dell’Aquila del 15 novembre 2010 nella quale si segnalava l’incongruenza. La parte lesa, invece, è Marco Passante, ex consigliere comunale e sfidante del primo cittadino Di Cesare prima alle elezioni del 2008 e poi al ballottaggio seguito alla sentenza del Tar del 2010. In qualità di capogruppo, infatti, chiese al sindaco Di Cesare gli atti del procedimento amministrativo in questione senza avere però risposte in merito.