Avezzano. In vista del rinnovo del consiglio del consorzio di Bonifica scendono in campo anche Domenico Angelucci e Milena Panella con la lista Terra Nostra. “A pochi giorni dalle votazioni per il rinnovo del consiglio del consorzio di bonifica, sentiamo l’opportunità di presentarci e illustrare le motivazioni che ci hanno portato a questa scelta”, hanno spiegato i candidati, “siamo due consorziati e gestiamo un’azienda di piccole dimensioni a carattere familiare. Il nome della lista –“TerraNostra”- non è casuale, ma esprime il forte legame di appartenenza a questa terra e il desiderio di proteggerla dai sempre più frequenti tentativi di stravolgerne la naturale vocazione. La scelta di candidarci in una lista civica, non legata alle grandi associazioni di categoria presenti sul territorio, è maturata dalla consapevolezza che non bisogna più delegare ad altri la difesa dei valori in cui si crede fermamente, ma è tempo di scendere in campo ed “esporsi personalmente”. D’altra parte il nostro impegno in questo senso può essere testimoniato da chi ci conosce, essendo tra gli attivisti storici del comitato NoPowercrop e firmatari del ricorso al TAR. La nostra concezione del consorzio di bonifica è di un ente che diventi finalmente rappresentativo degli interessi delle tante aziende consorziate grandi, medie e piccole; che sia realmente punto di riferimento della politica agricola del nostro territorio e si ponga criticamente nell’analizzare le varie iniziative di sviluppo di volta in volta proposte da vari soggetti, che la politica sottovaluta o interpreta ad hoc per compiacere interessi politico lobbistici a scapito dell’agricoltura. Funzione questa che è mancata, almeno per quanto riguarda il caso Powercrop, dal momento che la passata amministrazione (a nostra memoria) non ha mai preso una posizione definita a riguardo-se non nei proclami elettorali-. Il programma di TerraNostra è volutamente essenziale e composto di pochi punti concreti perché allo stato delle cose non è più tempo di proclami ambiziosi di difficile realizzazione, che prevedono grossi impegni economici, ma si deve puntare a ottimizzare le risorse economiche e umane di cui già si dispone. Soluzione alle annose controversie sulle competenze tra i vari enti che insistono sul territorio per quanto riguarda opere e interventi manutentivi; analisi dei motivi dell’evasione contributiva, motivi che a nostro parere non sono solo legati a difficoltà economiche ma spesso sono manifestazioni di disagio e protesta verso una mancanza di servizi da parte dell’ente, studio di eventuale piano di rientro per i morosi, meno impattante possibile sulle economie delle aziende, elaborazione di efficaci piani manutenzione, pulizia e bonifica delle canalizzazioni, risoluzione del gravoso problema delle discariche abusive e abbandono dei rifiuti avvalendosi di convenzioni con enti per la bonifica delle discariche, e con corpi di polizia o taglio dei compensi di tutti i membri del consiglio eletti fra i consorziati o nominati dalla regione. In ultima analisi l’impegno a verificare dall’interno del Consiglio l’esistenza e l’effettiva possibilità di utilizzo dei fondi del 2001 per la realizzazione del nuovo impianto irriguo, persi nei meandri della burocrazia, a tutt’oggi latitanti”.