Avezzano. Rinnovamento e partecipazione punta il contro l’amministrazione comunale per la gestione del piano dell’edilizia scolastica. “Per l’ennesima volta l’amministrazione comunale dimostra tutti i suoi limiti, senza idee, progetti e programmi concreti, che comporta perdite di tempo e sperpero di danaro pubblico con ricadute pesanti sulla collettività”, si legge nella nota del consigliere Roberto Verdecchia, “con la delibera di giunta N° 223 del 30/08/2010 si varava il nuovo piano di edilizia scolastica, il gruppo consiliare di Rinnovamento e Partecipazione sollevava le opportune obiezioni ignorate da gran parte dell’amministrazione che con delibera N° 375 del 30/12/2010 provvedeva ad iniziare l’esproprio dei terreni per costruire i nuovi plessi scolastici nella zona posta a nord del teatro comunale. In data 12/04/2011 la giunta con nuova delibera di giunta ha annullato le precedenti ed individua un’area posta a nord della pineta (zona tre conche) per costruire i nuovi edifici. Non è più possibile pensare che una cittadina di ben oltre 40.000 abitanti possa essere amministrata in modo tanto superficiale quanto deficitario, senza ascoltare la voce dell’opposizione e dei comuni cittadini, che viene definita strumentale ma che gli eventi dimostrano essere quantomeno fondata.
Sono passati più di sette mesi senza che si sia chiarito il progetto delle scuole che a tutt’oggi non tiene in minimo conto il DL 1444/68; ed oltretutto in questi 7 mesi cosa è accaduto?
Proviamo a dedurlo noi: sperpero di pubblico denaro, poiché l’amministrazione avrà speso soldi pubblici per fare sopralluoghi per verificare la fattibilità del primo progetto a nord del teatro comunale, ed inoltrare gli espropri ai proprietari dei terreni interessati i quali hanno presentato debito ricorso al TAR con aggravi di ulteriori costi per il nostro comune. Ma che importa tanto si aumenta l’addizionale IRPEF dallo 0,2 allo 0,4% e si recuperano 960.000,00 euro a danno per l’ennesima volta dei contribuenti cittadini. Sarebbe ora che invece di aumentare le tasse si riducessero gli sprechi, e questo ne è un esempio, e che gli amministratori si assumessero le opportune e dovute responsabilità di una cattiva gestione delle risorse pubbliche. La cosa più preoccupante, comunque, resta il fatto che i nostri alunni, insegnanti ed il personale non docente che frequenta le scuole che presumibilmente non sono a norma e che non garantiscono le più banali norme sulla sicurezza, rimangono in tale gap, mentre la maggioranza allo stato non chiarendosi le proprie idee, non sa cosa fare”.