Magliano de’ Marsi. Oggi avrebbe compiuto 32 anni, sarebbe stato il giorno della festa del suo compleanno. Magari l’avrebbe trascorso in montagna, sul Monte Velino, dove amava passare le sue giornate libere. E allora a Magliano de’ Marsi proprio oggi è stato “inaugurato” uno spazio che lo ricorderà per sempre. In un luogo “simbolo” in quanto da lì partono numerosi sentieri frequentati dagli escursionisti non solo marsicani ma che in generale arrivano in Abruzzo per godere delle passeggiate in natura, in direzione oltre che del Velino, anche del Sevice, del Cafornia, del Lago della Duchessa e del Vallone di Teve.
È stata benedetta oggi pomeriggio a Rosciolo, non lontano dalla chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, una piccola grotticina, con all’interno una Madonna, realizzata da un artigiano di Magliano, Angelo Del Manso. A realizzarla per ricordare il giovane compaesano, Enzo Ventimiglia, morto in un tragico incidente stradale lo scorso febbraio, è stata la classe ’71. È lo stesso gruppo di amici che che solo qualche giorno fa ha regalato a Magliano de’ Marsi, un altro spazio di preghiera, in località Fonte Vecchia, per gli anziani del paese, qualche volta in difficoltà nel mese mariano, a salire sul sentiero che porta alla Madonna del Ravone. A portare il commosso saluto da parte del comitato è stata Monica Antonini.
“Oggi inauguriamo un bellissimo luogo riqualificato che ci ricorda Enzo, ancora presente tra tutti noi”, ha commentato il sindaco Pasqualino Di Cristofano, accompagnato dal vice Domenico Cucchiarelli e dagli altri rappresentanti dell’amministrazione comunale, “a lui intitoleremo anche il Rifugio Capanna di Sevice”. Commosso anche i ricordo di Alessandro Masciarelli, appassionato di montagna, arrivato a Magliano insieme ai rappresentanti del Cai di Avezzano, del G.e.V. il gruppo escursionisti del Velino, presieduto da Giovanni Di Girolamo. Il gruppo Alpini e la Protezione Civile con Luigi Felli, il responsabile.
Presente tutto il gruppo della stazione del Soccorso Alpino di Avezzano, dove Ventimiglia era il vice capostazione. “L’ho scelto per stare al mio fianco ed essere il mio vice”, ha detto trattenendo a stento le lacrime, Fabio Manzocchi, il responsabile della stazione, “perché io e lui ci compensavamo. Io sono sempre stato quello più ‘frenetico’, lui invece era sempre ponderato, giusto. Affabile, con tutti. Aveva un animo mobile, gentile e lo si vedeva anche solo a guardarlo”.
Tantissime le persone che hanno partecipato alla benedizione della statua da parte del sacerdote don Emidio Cerasani. Tanti gli abbracci commossi ai genitori di Enzo, alla mamma Stefania e al papà Giorgio, alla sorella Michela e alla compagna, Ilaria.
Prima di andare via proprio loro, i familiari, hanno voluto accarezzare tutti, hanno ringraziato. Un dolore inconsolabile ma sempre composto. L’emozione del ricordo di un giovane amante di quelle montagne, che oggi pomeriggio i suoi compaesani hanno commemorato in uno spazio rimesso a nuovo, tra panche e staccionata sistemata. Alla fine gli organizzatori dell’evento si sono seduti su quelle panche e come fa ogni appassionato della montagna e dello spirito che sana, si sono seduti e hanno “festeggiato” il loro amico, con qualche bottiglia di birra e una chiacchierata. Perché è così che il dolore si trasforma in speranza. Proprio come avrebbe voluto, a detta di tutti i presenti, Enzo Ventimiglia.
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