Avezzano. Rifare l’Abruzzo parte da Avezzano e detta le regole per una Regione nuova. Lorenzo Berardinetti, consigliere provinciale Pd, ha lanciato questa mattina la sua candidatura al consiglio regionale. Al suo fianco Luciano D’Alfonso, candidato presidente alla Regione, e Michele Fina, capo della segreteria del Ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Rifare l’Abruzzo”, ha spiegato Berardinetti, “è lo slogan scelto per iniziare a camminare in questa nuova strada che è quella delle Regione. Una strada articolata, tortuosa, fatta di tranelli, salite molto ripide ma anche discese. Mi sono imbarcato in questa nuova avventura”, ha sottolineato, “perché credo di doverlo alla mia gente e al mio territorio. Quando anni fa decisi di scendere in campo e candidarmi prima a consigliere e poi a sindaco lo feci per il forte attaccamento al mio paese. Il Partito democratico, compagine a cui sono da sempre legato, ha deciso di tagliarmi fuori per scegliere altri due candidati sul territorio senza, stranamente, neanche fare le primarie, come invece è avvenuto all’Aquila. Una scelta poco democratica che però non mi ha fermato. Così con il gruppo di colleghi e amici che mi sostengono abbiamo deciso di andare avanti e sarò candidato al fianco dell’amico Luciano con una lista di persone che come me amano la propria terra e sentono la necessità di fare qualcosa per la propria gente”. Il progetto Rifare l’Abruzzo, presentato oggi nella gremita sala della Comunità montana “Montagna Marsicana”, sarà portato avanti durante la campagna elettorale ma anche a elezioni terminate per rilanciare e far crescere la Regione. “Nasce un progetto per far crescere il centrosinistra e promuovere il ricambio della classe dirigente”, ha precisato Fina, “dobbiamo capire solo come meglio organizzarlo. Di certo nessuno può dividere ciò che abbiamo messo insieme”. Sindaci, amministratori e cittadini arrivati da tutto il territorio provinciale hanno salutato con entusiasmo questa iniziativa e subito sposato il progetto presentato”. “Il mio essere regionalista significa conoscere i punti di forza della Regione e svilupparli, non salire sull’auto blu”, ha commentato D’Alfonso, “significa valorizzare i più bravi, quelli che sono riusciti a emergere. Voglio amministratori che sappiano farsi valere, capaci di dare il meglio per la loro Regione. Ho bisogno di una serie di candidati che sappiano presentarmi i problemi e generare insieme a me la soluzione”. D’Alfonso poi non ha potuto fare a meno di lanciare una frecciata sulle candidature che in questi giorni si stanno definendo. “Il litigio tra i candidati è perfetto, ci deve essere in ogni competizione”, ha evidenziato il candidato presidente, “vengo da una storia di esperienza politica, non sono un estraneo della politica e so come funzionano queste cose. Ai candidati dico fate squadra con me, evitate che si arrivi allo scontro, io voglio vincere con il 10 per cento in più sul secondo arrivato e ci sono tutte le carte per farlo. Ci sono 900mila elettori e ne vanno a votare solo 500mila. Riportiamo la gente a votare. Dobbiamo fare una rivoluzione costruttiva in questa Regione”.