Avezzano. Gli riducono le ore di sostegno, ma per il giudice è una discriminazione nei confronti del disabile. Per tale motivo il ministero dell’Istruzione è stato condannato 3.000 euro di risarcimento danni, oltre alle spese legali, nei confronti di uno studente di Avezzano affetto da grave disabilità. I fatti risalgono al 2012 quando lo studente della scuola media Collodi-Marini, subiva una drastica diminuzione delle ore assegnate al docente di sostegno (da 22 a 9 nel passaggio dalla scuola primaria alla media), nonostante le diverse indicazioni della Asl e del Piano educativo dell’alunno. Per sei mesi lo studente ha fruito della presenza di una docente di sostegno a mezzo servizio, in quanto doveva insegnare anche in un’altra classe, con un coetaneo affetto dalla stessa patologia. La madre dell’alunno, dopo aver segnalato invano il problema, si è rivolta alla Uil scuola. “La condotta dell’amministrazione che non rappresenti il sostegno pianificato”, afferma il giudice, “si risolve nella contrazione del diritto del disabile alla pari opportunità nella fruizione del servizio scolastico, la quale, ove non accompagnata dalla corrispondente riduzione dell’offerta formativa per gli alunni normodotati, concretizza discriminazione indiretta”. Gli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia hanno presentato ricorso nel 2014 e il giudice Giulia Sorrentino ha accolto l’istanza sostenendo che il ragazzo è stato vittima di una discriminazione rispetto agli altri alunni. “Già dal 2010”, affermano i legali, “abbiamo chiarito che le restrizioni finanziarie non giustificano una compressione del diritto allo studio degli alunni svantaggiati, ma purtroppo ancora ci si imbatte in drastiche riduzioni delle ore di sostegno. Speriamo che la sentenza sia di monito per scongiurare ulteriori tagli da parte degli Uffici scolastici regionali”.