L’Aquila. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, con la collaborazione di quella di Teramo e di Perugia, stanno eseguendo 4 misure cautelari in regime di arresti domiciliari, più’ altre perquisizioni, in ditte, abitazioni e al Comune di L’Aquila nei confronti di attuali e ex assessori e funzionari pubblici aquilani ritenuti responsabili, a diverso titolo insieme a imprenditori, tecnici e faccendieri, di millantato credito, corruzione, falsità materiale e ideologica, appropriazione indebita su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009. Si tratta di funzionari pubblici, attuali o passati, imprenditori, faccendieri e tecnici: sono gli indagati nell’operazione “Do ut des”, che fonda il suo pilastro investigativo sulla catastrofe naturale che il 6 aprile del 2009 provoco’ 309 morti, 1.600 feriti e oltre 65.000 sfollati, nonché’ la devastazione del patrimonio immobiliare dell’Aquila.
Gli arrestati sono: Pierluigi Tancredi, aquilano, all’epoca dei fatti consigliere comunale e delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della citta’, attuale direttore del Settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune dell’Aquila; Daniela Sibilla, all’epoca dipendente e collaboratrice del consorzio dei beni culturali della provincia dell’Aquila; Valdimiro Placidi, aquilano, all’epoca direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila e assessore alla Ricostruzione; Pasqualino Macera, all’epoca funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno spa.
L’operazione e’ stata denominata “Do ut Des”, per sottolineare come gli indagati, attuali ed ex funzionari pubblici locali, avessero creato un sistema di tangenti ben radicato nel tempo e sul territorio aquilano, al fine di ottenere delle dazioni di denaro per l’aggiudicazione di alcuni appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009. Quaranta gli agenti impiegati. Alcuni indagati, inoltre, si sono indebitamente appropriati, previa contraffazione della documentazione contabile, della somma di circa 1.250.000 euro, relativa al pagamento di parte dei lavori. Sono state eseguite numerosi perquisizioni, anche in uffici pubblici, ed i reati commessi nel capoluogo abruzzese si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2009 e luglio 2011.
Nell’indagine sulla ricostruzione post-terremoto del 2009, tra gli indagati c’e’ anche il vicesindaco dell’Aquila Roberto Riga, con delega proprio alla ricostruzione. Le indagini, effettuate da personale della Squadra Mobile dell’Aquila in collaborazione con quelle delle Questure di Perugia e Teramo, sono partite dai lavori di puntellamento (messa in sicurezza) dopo il terremoto devastante del 6 aprile del 2009 di Palazzo Carli, sede del Rettorato, nel centro storico della città. Sulla tragedia del terremoto si inseriscono le azioni illecite e continuate di imprenditori e politici, che hanno colto nell’immediato la possibilità’ di realizzare profitti personali illeciti. Le indagini sono partite dalle indebite condotte di un imprenditore veneto (amministratore di una società’ per azioni) che, comunque, intendeva procacciare lavori sulla ricostruzione per l’azienda, e che ha trovato la disponibilità’ corruttiva in alcuni amministratori pubblici aquilani e nei loro sodali, pronti a ricevere tangenti, approfittando della situazione emergenziale. Gli altri indagati, sottoposti a perquisizione domiciliare e negli uffici di appartenenza, sono ritenuti a diverso titolo responsabili degli stessi reati che hanno portato all’emissione dei provvedimenti restrittivi per gli arrestati, ossia millantato credito, corruzione, falsità’ materiale ed ideologica, appropriazione indebita. Gli indagati sono: M.D.G., aquilano, direttore del settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune dell’Aquila, all’epoca dei fatti Funzionario responsabile dell’Ufficio Ricostruzione del Comune dell’Aquila; F.M., ingegnere umbro all’epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di Palazzo Carli, sede dell’università’ dell’Aquila; D.L., imprenditore. Oltre 13 le perquisizioni eseguite, domiciliari, in alcune ditte, dentro gli uffici del Comune dell’Aquila e presso la Asl cittadina.