Tagliacozzo. Un ricorso contro il provvedimento del direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, che con una determinazione dirigenziale ha disposto la chiusura del pronto soccorso. E’ stato presentato al Tar dal comitato civico a difesa dell’ospedale che si oppone a Azienda sanitaria e Regione. La struttura di emergenza dovrebbe trasformarsi gradualmente in un Ppi (punto di primo intervento). Ciò sta portando a una serie di riduzioni anche in riferimento al servizio di diagnostica strumentale e al servizio di analisi del sangue, nonché agli altri servizi. Sono state già abolite le reperibilità del personale per gli accertamenti radiografici di ecografia e di analisi. Contro questo scenario, il comitato pro-ospedale, guidato da Rita Tabacco, e tramite il legale, Paolo Novella, ha presentato un ricorso al Tar per ottenerne la sospensione e l’annullamento. Il comitato sostiene che l’Azienda sanitaria avrebbe emesso direttive che “non garantiscono né l’urgenza, né l’emergenza e che privano il pronto soccorso di Tagliacozzo di ogni funzionalità, con gravissima ripercussione sull’incolumità degli utenti e in palese violazione della Costituzione”. Con le direttive impartite dalla direzione sanitaria, che ha comportato la sospensione della reperibilità del chirurgo, dell’anestesista, del radiologo e del cardiologo in servizio, secondo il comitato si è creato un pericolo la salute degli utenti. Tutto ciò perché ogni attività legata agli interventi di urgenza ed emergenza “non solo è subordinata a una preliminare quanto sommaria delibera sulla effettiva urgenza degli interventi, ma viene vanificata dall’assenza sul territorio di personale medico specializzato. Il paziente, infatti, deve attendere l’arrivo di una postazione di 118 che provveda al trasferimento da Tagliacozzo all’ospedale di Avezzano, il tutto in un arco di tempo troppo lungo per ogni tipo di intervento di emergenza”. Per il comitato, infine, il provvedimento significa intasare ancora di più il pronto soccorso di Avezzano già in difficoltà.