Avezzano. Bufera sulla conversione dell’hotel dei Marsi in casa di riposo per anziani. Il consigliere provinciale Felicia Mazzocchi ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarezza sulla vicenda. “La situazione è già nota alle cronache poiché mentre da un lato un gruppo di imprenditori sta investendo una cospicua somma di denaro per realizzare l’opera ad oggi non ufficialmente autorizzata, dall’altro un evidente profilo di illegittimità è stato contestualmente rilevato dal dirigente della provincia dell’Aquila competente su specifica mia richiesta”, ha spiegato il consigliere provinciale, “in qualità di amministratore pubblico e soprattutto di ex presidente della commissione interventi sul territorio nello scorso mandato, non potevo ignorare la conoscenza della disciplina del nucleo industriale. Ricordando che le cosiddette NTA, norme tecniche di attuazione che regolano gli insediamenti nel nucleo industriale di Avezzano non ammettono tali attività, non si può tacere che tale opera senza un inquadramento autorizzatorio sta continuando la sua realizzazione. Ma la cosa sorprendente è che addirittura, ancor prima di definire la legittimità della conversione, lo stesso Presidente della provincia dirama un invito a tutti i consiglieri a partecipare ad una conferenza che si terrà proprio in quella struttura. La necessità di fare chiarezza e soprattutto il senso di responsabilità che investe il ruolo di amministratore pubblico hanno indotto il consigliere Mazzocchi ad inoltrare una precisa interrogazione urgente al Presidente della provincia affinchè “riferisca sulla legittimità dell’iniziativa imprenditoriale scongiurando il pericolo che l’investimento si stia realizzando nelle more di una corretta procedura nel rispetto della legalità anche a tutela delle imprese stesse che stanno investendo cospicue risorse proprie, ma ancor di più dei cittadini di Avezzano sui quali, a posteriori, potrebbero ricadere richieste di risarcimento danni a causa delle false aspettative indotte dalla politica locale”
Per il consigliere Mazzocchi, in conclusione, “non sono ammesse forzature dalla legge, o paventati vantaggi e non sono ammesse connivenze innescate anche da un assordante silenzio. Prima di tutto il rispetto delle regole perché è così che si rispettano i cittadini”.