San Benedetto. Sono stati interrogati i due marocchini vittime di un investimento il primo, forse a scopo ritorsivo, e di un pestaggio il secondo, perché aveva chiesto ad alcuni giovani in strada di abbassare la voce poiché gli schiamazzi svegliavano il figlio. Il primo, all’ospedale di Avezzano, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico dopo la frattura alla gamba. Il secondo è stato ascoltato in caserma.
Sulla vicenda, il sindaco di San Benedetto, Quirino D’Orazio, ha scritto al Prefetto dell’Aquila Francesco Alecci per chiedere un incontro e maggiore sicurezza in paese. La situazione, infatti, sta diventando incandescente e il rischio e che gli ultimi episodi di criminalità che vedono schierate due fazioni di giovani residenti e stranieri possano tramutarsi in una frattura insanabile. Il marocchino investito, Bouhachim Ahmed, 36 anni è stato interrogato in ospedale dai militari dell’Arma ieri mattina. Ha raccontato di essere uscito di casa intorno alle 23 per buttare l’immondizia quando ha sentito dietro di sé un’auto arrivare a tutta velocità. A quel punto sarebbe stato investito e scaraventato a terra per poi raggiungere, trascinandosi, la porta di casa e riparandosi tra la porta e un palo per evitare di essere nuovamente investito. Subito dopo, sempre secondo la versione del marocchino sarebbe uscita una persona dall’auto che lo ha picchiato prendendolo a calci e pugni. Il marocchino, difeso dall’avvocato Pasquale Motta, ha anche rivelato ai militari dell’Arma la targa e il modello dell’auto. Anche Karim Salah, 34 anni, aggredito da sette persone, tutte del posto, è stato ascoltato dai carabinieri in caserma. Il giovane avrebbe già riconosciuto tramite foto segnaletiche i presunti aggressori e ora i carabinieri sarebbero sulle loro tracce.