Canistro. Proporre di stilare una relazione positiva durante un’indagine giudiziaria in cambio dell’assunzione di un consulente che avrebbe percepito 250mila euro all’anno: questo sarebbe il ricatto nei confronti del gruppo Ini, che vede la presenza a Canistro di una delle proprie cliniche, messo in atto da un sindacalista e un carabiniere, entrambi condannati dal tribunale di Roma al termine di lunghe indagini.
Il primo ad essere condannato è stato Andrea Paliani, noto agli ambienti di destra come “Geppo”, ex autista del fondatore di Avanguardia nazionale Stefano Delle Chiaie ed ex sindacalista del Sicel (Sindacato italiano confederazione europea del lavoro), che come pena deve scontare 5 anni di reclusione per corruzione e induzione a promettere utilità. Il secondo, invece, è un militare dell’Arma, il carabiniere Giuseppe Costantino, nei confronti del quale l’ottava sezione penale ha pronunciato una sentenza a 6 anni di carcere per gli stessi reati contestati a “Geppo”.
Inoltre il sindacalista e il carabiniere sono stati condannati al pagamento di un risarcimento danni, da quantificare in sede civile, a Christopher Faroni, che all’epoca dei fatti contestati era consigliere di amministrazione, nonché figlio del fondatore del gruppo, Delfio Galileo Faroni. La vicenda risale al 2018, a quando la procura di Velletri stava svolgendo indagini nei confronti del di Ini, che era proprietario di numerose cliniche nel Lazio.
Secondo la Procura, come raccontano le pagine del Corriere, Paliani avrebbe avvicinato Faroni proponendogli l’offerta, in cambio della quale il gruppo Ini avrebbe dovuto contrattualizzare A.C., un consulente nel mondo del lavoro. Tra l’altro, nell’accordo era specificato anche lo stipendio annuale di 250mila euro da versare ad A.C., ccifra che poteva essere incrementata del 3-5% sulla base di quanto il consulente avrebbe fatto risparmiare all’Ini.
L’allora consigliere di amministrazione Christopher Faroni, assistito dagli avvocati Ilaria Barsanti, Alessandro Bendetti e Tommaso Politi, denunciò subito Costantino, Paliani e il consulente A.C., che vennero arrestati nel novembre 2019.