Avezzano. Ripartire sì, ma in sicurezza e con un nuovo spirito di collaborazione. Questo l’appello di Antonello Tangredi, Augusto Bisegna e Giampaolo Biondi della Fim – Cisl provinciale. La fase due dell’emergenza coronavirus è ormai alle porte e molte aziende del territorio ripartiranno per tornare via via alla normalità. Per questo i delegati della Fim – Cisl hanno chiesto una maggiore attenzione per le misure di sicurezza fondamentali per la tutela dei lavoratori.
“Il virus, continua a colpire tutti, in maniera pesante, anche sul lato economico e lavorativo, in una fase storica in cui siamo nel centro di trasformazioni epocali, dettate dalla tecnologia, dai cambiamenti climatici e dallo strepitoso aumento demografico”, hanno precisato Tangredi, Bisegna e Biondi, “la cosa fondamentale, per ripartire bene, sarà la sicurezza e la concertazione. In alcune aziende, in questi giorni, le organizzazioni sindacali hanno predisposto insieme, alle aziende, protocolli di sicurezza, seguendo pedissequamente, ciò che, il del 14 marzo scorso, è stato stipulato tra il governo e le parti sociali e, pare che le cose vadano benino”.
Secondo la Fim – Cisl è fondamentale “convertire l’emergenza, in forza di coesione. Pensare a un nuovo rapporto tra pubblico e privato mettendo al centro la collaborazione e la partecipazione, evitando che, questa brutta crisi si trasformi anche in un’opportunità. Va realizzata in fretta, una sorta di alleanza tra le aziende, partendo dalle più grandi presenti nei vari territori della provincia dell’Aquila, che faccia da aggregatrice per quelle più piccole, estendendo la partecipazione al commercio e all’artigianato, per mettere in piedi, ad esempio, un gruppo d’acquisto per i dispositivi di protezione individuali che, saranno necessari a gestire questa fase e con i quali, dovremmo imparare a convivere nel futuro.
Parliamo di guanti, mascherine, gel sanificante e di tutto ciò di cui necessiterà il sistema produttivo e commerciale, per avere un abbattimento dei costi, senza compromettere ulteriormente la già fragile situazione economico finanziaria delle imprese della nostra provincia”. La Fim – Cisl è convinta che “una vera fase concertativa costringerebbe anche il “quadro politico regionale”, sempre più carente nelle risposte e sempre più ridondante di burocrazia, a compiere qualche atto serio, per la realizzazione di infrastrutture urgentissime nell’Abruzzo interno”