Avezzano. Riapre il centro studi marsicani Ugo Maria Palanza e tornano a disposizione della città oltre 6mila volumi sulla storia del territorio. Dopo 13 anni, grazie all’impegno delle istituzioni e di tanti volontari che hanno deciso di lavorare per mesi con l’obiettivo di riaprire le porte di questa struttura strategica per il territorio sono state inaugurate quattro stanze piene di storia della Marsica dedicate a quattro personaggi chiave per il territorio: Angelo Melchiorre, Aroldo Buccilli, Vittoriano Esposito e Ugo Maria Palanza. E’ questo il nuovo centro studi marsicani riaperto ieri. “In questa sala vedo tanta cultura e vuol dire che stiamo andando verso la direzione giusta”, ha commentato il primo cittadino, Gianni Di Pangrazio, “in questi anni abbiamo creato un’ottima sinergia con le figure illustri del nostro territorio attraverso una ricollocazione di una serie di attività culturali che passa anche da questo palazzo storico, ricco di storia e cultura a dimostrazione che Avezzano è cresciuta e continua a crescere con il sostegno dei cittadini e delle associazioni e non ha bisogno di padroni”.
Il centro studi dedicato a Ugo Maria Palanza è stato nel tempo un luogo di incontro e di valorizzazione della cultura del territorio. Fondato nel 1975 e coordinato dal professor Buccilli passò poi nelle mani di Palanza e subito dopo di Esposito e Melchiorre che fece un grande lavoro storico di ricostruzione e classificazione dei documenti presenti. Nel tempo il centro studi marsicani si è occupato anche del premio Avezzano e ha collaborato con l’Istituto nazionale edizione scrittori abruzzesi e con la società Dante Alighieri. “Per noi questa è una giornata speciale che arriva dopo una lunga attesa”, ha precisato Lia Palanza, figlia di uno dei responsabili del polo culturale, “questo Centro studi è nato per essere un centro di aggregazione culturale per la crescita del territorio formato da uomini che sono stati per la comunità esempi di cultura e da oggi potrà continuare ad esserlo grazie alla promessa mantenuta dal sindaco Di Pangrazio”. Da settembre 2016 Ilio Leonio, ex dirigente scolastico e coordinatore di questo progetto, insieme a una squadra di volontari ha rimesso mano a 6 mila libri dedicati alla storia del territorio rilegati su degli scaffali da anni. “Questo calendario è fermo a settembre del 2004”, ha precisato Leonio, “lo abbiamo prelevato dal centro studi. Da 13 anni nessuno ha più fatto niente ma il centro aspettava di ripartire. A settembre abbiamo iniziato a spolverare i libri e a volte dovevamo metterci la mascherina perché non si poteva respirare. Però ce l’abbiamo fatta e siamo arrivati alla restituzione di un bene comune alla cittadinanza. I locali sono stati sistemati, arredati e dotati di computer per l’archiviazione grazie al contributo economico della presidenza del consiglio Regionale grazie al presidente Giuseppe Di Pangrazio. L’allestimento, la dotazione di Wi-Fi e i lavori sono stati realizzati grazie all’amministrazione comunale, al sindaco Di Pangrazio e all’assessore Amatilli. Un grazie ad Angela Fracassi e Anna Iannotti che hanno lavorato con noi grazie a un tirocinio universitario. Ringraziamo anche Fabio Paoloni, Gianluca Tarquinio e il Liceo artistico Bellisario per la targa”. Ospite d’onore della riapertura il presidente emerito dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini per il quale: “l’Abruzzo in tema di emigrazione ha dato tanto, Roma è diventato un polmone economico per gli abruzzesi. Questa regione ha fornito muratori, sarti e cuochi prima e poi avvocati e magistrati. Ora però la valvola dell’emigrazione non funziona più. Prima chi andava via aveva una prospettiva di miglioramento, ora queste possibilità non c’è più tanto. Ci sono persone arrivate a Roma da 30-40 anni a questa parte che ora sono al dissesto economico e familiare. Qui le risorse ci sono, vediamo di utilizzarle al meglio vivendo da persone istruite. Il ritorno alla montagna e alla terra c’è ma va sfruttato al meglio, e un centro di studi deve servire anche a questo. Non vuol dire questo legare i giovani, ma fargli capire che vale la pena restare. Sarebbe un disastro che noi vedessero nella fuga l’unica possibilità”. Prima delle conclusioni il comandante dell’esercito Abruzzo, Rino Di Vito, ha recitato un passo dei Sepolcri. “L’obiettivo”, ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, “era riportare ad Avezzano e nella Marsica un punto di riferimento culturale per tutta la comunità e questo è stato possibile attraverso lo sforzo di studenti, associazioni e professori che grazie al loro lavoro sinergico hanno coinvolto decine di volontari per rendere nuovamente attivo questo centro che rappresenta un luogo di ricerca e raccoglimento. Nel primo trimestre del 2017 gli avviati al lavoro e i cessati al lavoro nella Marsica hanno un Delta positivo di 1.700 unità. Qualcosa sta cambiando e lo dimostrano questi dati statistici dell’ufficio del lavoro provinciale ed ecco perché dobbiamo insistere su questo versante”.