Il Ministero non è in grado di sostenere ulteriori spese, né investimenti sulla riapertura di 30 tribunali soppressi. Ma la proposta del Coordinamento nazionale ha prospettato l’ipotesi di riapertura degli uffici giudiziari a carico delle Regioni. La questione interessa anche i tribunali abruzzesi su cui c’è la proroga. Se saranno riaperti gli altri tribunali, difficilmente quelli abruzzesi che hanno ottenuto una proroga, tipo Avezzano, potranno essere soppressi.
E’ quanto emerso a Roma durante l’incontro tra il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ed il Comitato nazionale per la Giustizia di prossimità, che comprende al suo interno rappresentanti di tutti i comuni che hanno subito la soppressione dei tribunali durante il governo Monti. A conclusione del vertice è stato deciso di proseguire nel confronto non appena il ministro avrà esaminato la documentazione fornita.
Il Ministero ha avviato una fase di studio per comprendere quanti e quali tribunali è possibile riaprire e il dossier è sul tavolo del Ministro. Sono previsti dunque nuovi incontri con il Ministro. Del Comitato Nazionale erano presenti a Roma le rappresentanze di Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino, Modica, Sala Consilina, Mistretta, Vigevano, Tolmezzo, Lucera e Nocosia. Al termine degli incontri, intanto, togati e amministratori tirano il primo sospiro di sollievo. “Se fino a questo momento abbiamo potuto fare soltanto sollecitazioni, oggi diciamo che l’incontro è stato positivo; c’è stata apertura da parte del Ministro e franchezza della delegazione. E’ stata percorsa tutta la vicenda della riqualificazione della geografia giudiziaria, che ha portato alla soppressione dei 30 tribunali e che ha decretato un impoverimento dei territori e un innalzamento dei costi per lo Stato e per il cittadino”.
Si è tenuto ieri