Avezzano. “La misura è colma, la Regione Abruzzo si è pronunciata, non una volta, ma a più riprese e lo ha fatto in maniera inequivoca: il reparto di Neurochirurgia ad Avezzano va riaperto. Punto. Il manager Tordera si era impegnato davanti ai sindaci della Marsica a farlo prima di ferragosto. Poi abbiamo assistito ai soliti balletti, ascoltato le solite scuse, in particolar modo riferite al personale insufficiente e alle assenze per malattia e feriali usate, tra l’altro, proprio come pretesto per chiudere il servizio di Avezzano. Adesso l’organico è ampio e può operare tranquillamente a L’Aquila, dove rimane ovviamente l’unità complessa, e ad Avezzano, che rimane unità semplice dipartimentale. Lo voglio dire chiaramente”, spiega Iampieri al Centro, “non siamo più disposti a tollerare ritardi ingiustificati e ingiustificabili o a subire pressioni e condizionamenti che esulino dalle prerogative regionali. Se entro una settimana il manager non disporrà la riapertura, insieme ai sindaci disponibili, presidieremo ogni giorno il suo ufficio fino a quando tale atto non verrà assunto.
Lo stesso manager, del resto, ha ribadito alcune settimane fa che è della Regione la competenza a dare le indicazioni programmatiche in materia sanitaria e l’azienda sanitaria è semplicemente tenuta a eseguire le direttive e, nel caso, ad affrontare e superare i problemi al fine di cogliere gli obiettivi assegnati. Se il manager non è in grado o non vuole risolverli, diventa lui il problema. E i problemi vanno risolti, perché è in gioco la salute dei cittadini delle aree interne e montane, la cui particolare orografia e l’oggettiva difficoltà a raggiungere il capoluogo in tempi stretti, rende indispensabile il funzionamento del reparto di Avezzano che, grazie alla professionalità dei medici, ha salvato nel passato numerose vite che oggi sarebbe a rischio. Così ha certificato la risoluzione, da me presentata e approvata dal Consiglio Regionale, e allo stesso modo si è espresso anche il piano sanitario. Non è una battaglia di campanilismo, tanto meno per il sottoscritto che non ha mai anteposto interessi di parte o territoriali a quelli più generali, ma, al contrario, ha sempre riaffermato la centralità del capoluogo nel sistema Abruzzo. È una questione di buon senso e buona amministrazione del diritto alla salute di tutti i cittadini di una provincia, quella dell’Aquila, che per estensione copre metà Abruzzo. A questo punto – conclude Iampieri – ci aspettiamo atti concreti, non promesse o risposte balbettanti”.