Avezzano. Il tribunale di Avezzano ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di firma emessa nei confronti del consigliere provinciale Gianluca Alfonsi rimasto coinvolto nell’ichiesta sui falsi certificati con l’accusa di aver rivelato, in qualità di uomo delle fiamme gialle a un indagato, Arnaldo Aratari, dell’indagine in corso.
Il provvedimento riguardava l’inchiesta sui falsi certificati medici che ha portato a maggio a dieci ordini di custodia cautelare. L’ordinanza, nell’ambito dell’operazione “Tutti per uno” della procura di Avezzano coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano Roberto Savelli, era stata notificata il 23 luglio. L’accusa nei confronti dell’esponente politico di Forza Italia, che ha sempre ribadito al propria estraneità ai fatti, è quella di violazione del segreto di ufficio ma la sua posizione non ha nulla a che fare con la vicenda dei certificati per falsi invalidi.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, ha accolto l’istanza dell’avvocato Cesidio Di Salvatore, difensore di Alfonsi.
L’accusa nei confronti dell’amministratore pubblico, che è anche luogotenente della Guardia di Finanza, è quella di aver rivelato a un suo compaesano, durante un colloquio in piazza con l’indagato Arnaldo Aratari che vive a Gioia dei Marsi, l’indagine in corso nei suoi confronti.