Tagliacozzo. Il circolo del PD di Tagliacozzo, esaminata la bozza concernente il riordino della rete ospedaliera abruzzese, esprime, con profonda preoccupazione, la propria totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di declassamento, comunque motivata, del nosocomio “Umberto I”.
Secondo l’assemblea del circolo Pd della città il nosocomio “deve, invece, conservare integralmente, con un congruo accrescimento dei posti letto e un significativo potenziamento dei servizi assistenziali e ambulatoriali, l’attuale ed eccellente configurazione di struttura sanitaria con funzioni di riabilitazione, afferenti a due unità operative complesse negli ambiti neuromotorio e cardiologico-respiratorio, unitamente al posto di primo intervento H24, il quale abbisogna, però, di una più incisiva organizzazione per corrispondere compiutamente alle esigenze di un territorio molto vasto ed eminentemente montano, sprovvisto tra l’altro di una adeguata viabilità”.
Il circolo del Pd di Tagliacozzo sottolinea, poi, che I’ “Umberto I” “ha svolto e continua a svolgere un ruolo importante ed insurrogabile a supporto dell’ospedale di Avezzano, la cui fondamentale funzione strategica, nell’ambito della sanità marsicana, va assolutamente mantenuta.
Il circolo del PD di Tagliacozzo invita “gli organismi superiori del partito ed i nostri rappresentanti nel Consiglio regionale a continuare a portare avanti, con efficacia e determinazione, una ferma azione di vigilanza e di controllo in tutti i passaggi che connotano l’iter procedurale di approvazione della nuova rete ospedaliera abruzzese, al fine di scongiurare qualsiasi scelta che possa risultare penalizzante nei confronti del nostro nosocomio, il cui attuale assetto, frutto di tante battaglie, va integralmente salvaguardato”.
Il circolo dem di Tagliacozzo ritiene, infine, “che s’imponga una forte corresponsabilizzazione dei sindaci e dei consigli comunali del comprensorio, non disgiunta da una mobilitazione permanente delle più importanti espressioni del tessuto connettivo della nostra realtà comunitaria, senza trascurare l’apporto del comitato pro ospedale”.