Avezzano. “La Uil regionale sta elaborando insieme agli altri sindacati confederali una controproposta da presentare all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì per la riorganizzazione della rete ospedaliera e l’assegnazione dei posti letto”. Lo affermano il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile Sanità Uil Fpl Gianfranco Giorgi, alla luce del dibattito in atto sulla bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che vedrebbe solo 15 posti letto assegnati alla Asl1 Avezzano Sulmona L’Aquila.
“Si sta facendo una grande polemica intorno a questo argomento”, sottolineano i due, “ma noi crediamo che non sia opportuno. È il momento, invece, di essere propositivi. È giusto quindi che la distribuzione dei posti letto, soprattutto nella Asl aquilana vada rivista correggendo il tir. Bisogna partire dal cittadino e dai reali bisogni dell’utenza e questo si può fare solo tenendo conto di alcuni indicatori fondamentali, primo fra tutti quello del tasso di occupazione e del numero di prestazioni. Non vanno dimenticati altri importanti indicatori che sono la mobilità passiva, il tempo di percorrenza per arrivare alle strutture ospedaliere e le liste di attesa su particolari patologie”.
Secondo Ginnetti e Giorgi, partendo da questi fattori, si dovrà rivedere in modo accurato la distribuzione dei posti letto, anche tenendo conto del rapporto tra sanità pubblica e sanità privata nella provincia dell’Aquila.
“Crediamo che il servizio privato”, precisano, “debba essere complementare al pubblico e non ci debba essere concorrenza, anche alla luce del fatto che le strutture private sono strutture accreditate a finanziamento pubblico”.
Importante, secondo Ginnetti e Giorgi sarà poi anche la riflessione sulle assegnazioni delle Unità operative complesse (Uoc) e delle Unità operative semplici dipartimentali (Uosd). “Crediamo che sia d’obbligo una analisi più approfondita che tenga quindi conto di tutto questo”, concludono, ” è fondamentale rinforzare le strutture, laddove si è deboli per la mobilità passiva, ad esempio, con gli utenti scelgono di curarsi altrove. La provincia aquilana non va penalizzata, ma va studiata attentamente anche perché è molto vasta, complessa orograficamente e presenta numerosi disagi ad esempio sui tempi di percorrenza. Non bisogna mai dimenticare che nella riorganizzazione della rete ospedaliera è il cittadino che deve essere messo al centro”.