Sono rimasto molto contento dell’ottima riuscita dell’evento di martedì passato al liceo B. Croce di Avezzano. Anzitutto parlare ai ragazzi mi fa sempre un gran piacere. Sì, è vero, durante i convegni li vedi che parlano, qualcuno è disattento, ma poi sono anche quelli che ti fanno le domande più originali e inattese. E poi parlare ai ragazzi è un investimento a lungo termine che, in questo mondo malato di risultati “tutti e subito”, sono convinto darà i suoi frutti. Che alla fine è un po’ quello che è successo a me, no? Qualcuno gettò il seme più di vent’anni fa e oggi sulla storia della marsica ho scritto un paio di romanzi e un’infinità di articoli. La conferenza è stata interessante: le parole del professor Grossi (che ai ragazzi ho spiegato essere l’alter ego del protagonista dei miei romanzi) sono state davvero piacevoli da ascoltare. Lo stesso posso dire per gli interventi delle dott.sse De Sanctis e Cofini. Quest’ultima, in particolar modo, mi ha aperto un mondo su un progetto davvero interessante, la “rete Sveva”, che se si avrà la costanza di portare avanti e con un pizzico di fortuna … da qui a pochi anni sono convinto che si trasformerà in qualcosa di molto importante per il territorio. La presentazione del romanzo è stata particolarmente seguita dai ragazzi che sono intervenuti con più di un’osservazione e domanda. Una cosa su tutte, però, mi ha lasciato senza fiato: il quadro realizzato dalle pittrici dell’Associatio Minervae Franca Persia Sami e Ingrid Gualtieri, racchiude l’intero spirito del romanzo: le figure di Cesare, Torlonia e da Vinci, i simboli massonici e lo stemma della Famiglia Torlonia. Sono rimasto davvero colpito da questa rappresentazione e penso che si tratti di una sorpresa che porterò sempre nel cuore. Bene, anche questa volta i semi sono stati gettati. Adesso ragazzi tocca a voi prendere a cuore la nostra storia e farla scoprire al resto del mondo, che rimarrà di stucco quando capirà cosa e quanto c’è nascosto ai bordi dell’ex lago del Fucino. @francescoproia