Tagliacozzo. Posti letto di osservazione nella stanza per il relax dei pazienti invece che vicino al pronto soccorso. Lo ha stabilito un ordine di servizio della Asl per dar seguito alla sentenza del Tar che ha obbligato l’azienda a ripristinare tutto come era una volta. La decisione, che secondo la Asl è solo una soluzione tampone e quindi provvisoria, ma ciò ha scatenato le ire di pazienti e Tribunale del Malato che hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. La responsabile dell’associazione, insieme ai pazienti, si rifiuta di consegnare la stanza. L’azienda sanitaria, attualmente senza neanche un direttore generale visto che si attende un nuovo incarico a Giancarlo Silveri, per allestire in fretta e in furia i nuovi posti letto (il Tar aveva concesso alla Asl 20 giorni di tempo) è stata costretta a utilizzare la stanza assegnata all’associazione e usata anche per attività di riabilitazione per il reparto di Cardiologia riabilitativa. Inoltre, secondo quanto disposto dal provvedimento, firmato dal dirigente medico Alfonso Di Sinio per conto del direttore sanitario dell’ospedale Carmine Viola attualmente non in servizio, per garantire ai pazienti in osservazione il servizio infermieristico verrà impiegato il personale del reparto di cardiologia riabilitativa. Dall’azienda hanno assicurato che si tratta di una sistemazione provvisoria e che appena il personale sarà disponibile, in attesa dell’iter già avviato per reperirlo, la situazione tornerà alla normalità. Dure le accuse di associazioni e del sindaco. “Potevano trovare una soluzione migliore”, ha sottolineato Anna Rossi del Tribunale del malato, “visto che la stanza che è stata scelta non ha nemmeno 4 respiratori per l’ossigeno”. “Vigileremo affinché entro 20 giorni”, ha aggiunto il sindaco di Tagliacozzo Maurizio DI Marco Testa, “la situazione di provvisorietà venga risolta”. “Con i nostri legale stiamo tenendo sotto controllo l’assetto dell’ospedale”, ha sottolineato Rita Tabacco del comitato pro ospedale, “affinché personale e macchinari vengano forniti così come previsto dalla sentenza”. Secondo la sentenza del Tar, il pronto soccorso dell’ospedale Umberto I dovrà disporre 24 ore al giorno di un chirurgo, un anestesista, un cardiologo, un radiologo e un ortopedico immediatamente reperibili, con tutti i connessi servizi di diagnostica strumentale e di analisi di laboratorio avendo a disposizione almeno quattro posti letto per l’osservazione breve.