L’Aquila. Il gruppo del Pd alla Regione denuncia «lo stallo e il blocco istituzionale dell’attivita’ del consiglio regionale». Questa mattina nel corso di una conferenza stampa dei consiglieri regionali del Partito democratico, il capogruppo Camillo D’Alessandro ha evidenziato che ci sono 258 progetti di legge «chiusi nel cassetto» e ha fatto l’esempio della legge urbanistica regionale «ferma – ha detto- nel cassetto della maggioranza da 1320 giorni». Da 1.030 giorni aspetta il piano Cave, da 1.000 giorni la legge per l’elezione del Consiglio regionale ed il presidente della Giunta, da 840 giorni il piano paesaggistico regionale, da 110 le norme per la gestione integrata dei rifiuti. D’Alessandro ha poi fatto notare che ci sono anche leggi approvate e che non sono mai entrate in funzione, come quella, ad esempio, relativa ai Consorzi industriali. «Non solo – ha sottolineato – si lavora poco ma si lavora anche male: la percentuale delle leggi impugnate dalla Corte Costituzionale e’ enorme. Nel 2010 l’Abruzzo e’ stata la prima Regione in Italia per leggi impugnate: 12 in totale. Nel 2013 sono già state impugnate due leggi, tra cui quella sul bilancio». Nel 2012 ne sono state impugnate 13, nel 2011 8 e nel 2009 invece 4
D’Alessandro ha anche evidenziato che ci sono 21 enti commissariati e ha inoltre lamentato che non solo le commissioni non vengono convocate con regolarita’ ma spesso vengono rinviate senza affrontare gli argomenti in discussione. Alla luce di questa situazione il capogruppo del Pd chiede «un cambio di rotta» e propone la modifica del calendario dei lavori. «E’ necessario – ha sostenuto – lavorare cinque giorni su sette e garantire la convocazione del consiglio regionale ogni settimana». Tra le richieste anche l’immediata calendarizzazione dei progetti di legge strategici e non piu’ rinviabili, la fine del commissariamento della sanita’ e l’approvazione del Piano sanitario regionale. Per D’Alessandro in questo ultimo anno di legislatura occorre concordare un «calendario delle priorita’, a partire dalla legge elettorale, per affrontare i problemi rispetto ai quali i cittadini, le famiglie e le imprese, attendono risposte». Dello stesso avviso il consigliere Giovanni D’Amico che ha stigmatizzato «l’assenza del rapporto tra la giunta e il consiglio regionale» e ha evidenziato «la mancanza di un disegno di governo organico». Da parte sua Claudio Ruffini ha parlato della necessita’ della riorganizzazione della struttura e degli uffici. Sulla stessa linea d’onda Marinella Sclocco: «non c’e’ – ha detto – collegamento tra gli uffici e gli assessorati e manca un’idea rispetto al futuro dell’Abruzzo». Giuseppe Di Pangrazio ha infine sostenuto che «il blocco istituzionale impedisce la ripresa economica e occupazionale».