Un anno difficile. Scritto nelle pagine dei manuali di storia che studieranno le generazioni future, il 2020 ha segnato la vita non solo degli abruzzesi, ma degli italiani, degli europei e di tutti i cittadini del mondo. InPrimaLive, ne abbiamo parlato ieri pomeriggio con il vicepresidente del Consiglio Regionale, Roberto Santangelo (CLICCA QUI PER INTERVISTA COMPLETA)
La pandemia da Covid-19 ha modificato tutti gli aspetti della vita dell’uomo e di conseguenza dell’amministrazione politica. Un’emergenza che ha messo a nudo tutte le cicatrici aperte della sanità pubblica a livello nazionale, regionale e locale. Una crisi che ha fotografato l’Abruzzo a due dimensioni: una costa colpita nella prima fase dei mesi primaverili, in grado di rispondere in poco tempo all’emergenza. Un entroterra colpito nella seconda fase che invece ha affannato molto, scrivendo pagine tragiche del territorio aquilano e soprattutto marsicano.
E non solo sanità. Il settore economico. Le saracinesche abbassate di tante, troppe attività. Molte si rialzeranno, ma quante effettivamente rimarranno così chiuse e grigie? Un piano di ripartenza è vitale, non solo necessario. A cominciare dalla distribuzione del vaccino, per continuare con un miglioramento della sanità territoriale e soprattutto per mettere nero su bianco strategie di ricrescita per tutti i settori.
Nel bicchiere mezzo pieno, se il 2020, con i suoi periodi di chiusura, ha dato comunque la possibilità di pensare e stilare progetti, il 2021 sia l’anno per iniziare a realizzarli. @RaffaeleCastiglioneMorelli