Avezzano. Recinta un campo affidatogli dal Comune e viene denunciato per abuso edilizio. Dopo l’esposto di un sacerdote, che rivendicava la proprietà per conto della Chiesa, è scattato il provvedimento di sequestro, oltre alla denuncia penale. I terreno era stato provvisoriamente assegnato al proprietario proprietario del bestiame che si trovava nella zona di via Parri. C’erano state infatti delle proteste a causa della presenza dei cavalli proprio all’entrata della città. Così gli era stata indicata un’area su un planimetria per sistemare gli animali. Tutto ha inizio nell’estate del 2013 con un sequestro preventivo di un’area alle porte di Avezzano.
Il terreno a due passi dalla pineta, che veniva usato come rimessa per cavalli, era stato recintato dalla polizia locale nell’ambito delle operazioni di tutela ambientale. Gli agenti avevano sgomberato l’area per poi provvedere a ripulirla. Si trattava di una vicenda annosa che si trascinava da tempo fino a quando non ci fu l’itervento dei vigili e della magistratura. Venne un corposo dossier e alla fine ci fu il via libera per confiscare l’area e toglierla a chi l’aveva occupata. Dopo il sequestro, la polizia aveva provveduto a sgomberare l’area della zona nord. Al proprietario dei cavalli. W.D.B., nel 2015 venne però assegnata, proprio dalla polizia locale, un’area nella zona dell’ospedale dove vennero trasferiti i cavalli. Ora, però, il Comune, tramite il Commissariato per il riordino degli usi civici, ha disposto il sequestro e ha fissato un’udienza il 6 febbraio. Secondo l’accusa, non c’era nessun provvedimento autorizzativo. Alla base d el provvedimento, l’azione avviata da un parroco che ha presentato un esposto sull’occupazione del terreno perché sarebbe proprietà della Chiesa. “E’ stata fatta una denuncia da parte della polizia locale”, sottolinea il difensore dell’accusato, Cristian Carpineta, gli stessi che furono presenti all’assegnazione del terreno”. Al proprietario dei cavalli viene contestato l’abuso edilizio e l’ingresso abusivo su terreno altrui. “Presenteremo una richiesta”, ha spiegato il legale, “per avere almeno l’accesso all’area”.