Avezzano. Una presa di posizioni ufficiale sull’inchiesta per l’uso disinvolto delle auto di servizio che si è abbattuta sul sindaco Gianni Di Pangrazio, su un altro dirigente della Provincia e su tre autisti dell’ente è stata presa dal gruppo Api in consiglio che ha espresso piena solidarietà al primo cittadino. Per l’assessore Francesco Paciotti e il neo consigliere Ignazio Iucci, “sin dalla campagna elettorale il sindaco è stato oggetto di numerosi attacchi volti a delegittimarlo, fino ad arrivare a quest’ultima accusa di un presunto peculato di poche centinaia di euro. Vorremmo sottolineare invece”, aggiungono, “la rinuncia che lo stesso ha fatto della propria indennità, svariate migliaia di euro, mettendola a disposizione del fondo del micro credito. Siamo sicuri”, concludono, “che anche questa volta il sindaco riuscirà a dimostrare la propria innocenza e correttezza”. Secondo le accuse del pubblico ministero dell’Aquila, Stefano Gallo, titolare dell’inchiesta, le auto (due Alfa Romeo e una Fiat Panda), venivano utilizzate per fini personali, per un viaggio a Napoli come per il caso del sindaco di Avezzano, o anche a Rimini e Riccione, per il caso di Bianchini, autista di Di Pangrazio, oppure per semplici commissioni tipo andare a fare la spesa o addirittura andare al ristorante. La Provincia, da quanto emerso nelle ultime ore, sembra avesse già avviato degli accertamenti interni sull’uso indiscriminato delle auto di servizio da parte degli uffici. E ciò dopo alcuni esposti. L’inchiesta è ancora in corso e sulla vicenda potrebbe esserci nuovi colpi di scena.