Avezzano. Ancora nomi di marsicani nelle inchieste legate alla Cpl Concordia, cooperativa coinvolta nella vicenda delle tangenti per la metanizzazione di Ischia. Dopo il coinvolgimento del sindaco di San Vincenzo, Giulio Lancia, ingegnere e manager della Cpl Concordia, ora nel fascicolo, in un secondo filone, spunta il nome del politico marsicano del Pd Giovanni Santilli.
Tutto nasce dal fatto che la Cpl Concordia, secondo quanto emerso dalle indagini, finanziava con regolari bonifici di 20mila euro all’anno anche la Icsa, fondata dal sottosegretario ai Servizi segreti Marco Minniti e di cui Santilli è vicesegretario generale. Gli inquirenti hanno «il fondato sospetto che parte del denaro» versato dalla Coop all’associazione di studi strategici «costituisca il ‘prezzo’ per potersi aggiudicare gare di appalto a cui intendono partecipare». Negli atti si fa riferimento, secondo quanto riportato da Il sole 24 ore, in particolare a una chiacchierata tra l’ex presidente Casari e il vicesegretario generale della Icsa Giovanni Santilli che dice al primo di considerarsi «privilegiato» perché «parte della fondazione».
Ma a entrare più nel dettaglio sulla vicenda che riguarda Santilli è il giornalista del Fatto Quotidiano, Marco Lillo.
Nell’ordinanza di arresto è riportata infatti una conversazione telefonica nella quale Francesco Simone (il responsabile relazioni istituzionali della Cpl Concordia, arrestato lunedì con il sindaco di Ischia Ferrandino) spiega al responsabile di area Campania della stessa Cpl, Nicola Verrini (arrestato anche lui) perché sia giusto pagare i 20 mila euro: la Icsa è utile per fare pubbliche relazioni e affari.
Il filone di indagine su Icsa doveva restare segreto. Il gip Amelia Primavera però prima scrive: “Simone proferisce, in riferimento alla quota associativa da pagare a un’altra fondazione (della quale in tale sede, per ragioni investigative, si omette la denominazione): ‘dobbiamo pagarlo perchè ci porta questo e chiudiamo questo, no venti ma anche duecento’”.
Poi nella stessa ordinanza il Gip aggiunge di un “convegno a cui Giovanni Santilli (vicesegretario di Icsa) fa riferimento, svolto a Roma per la presentazione di un rapporto di ricerca curato dalla Guardia di Finanza e della citata Fondazione”.
Il convegno in questione, secondo il giornalista Lillo, è stato organizzato il 16 giugno 2014. Al dibattito partecipava oltre al presidente Tricarico, “il comandante generale della Guardia di Finanza, generale Saverio Capolupo, l’abruzzese Giovanni Legnini, sottosegretario all’Economia e il senatore Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio”. Nell’ordinanza di arresto sul caso di Ischia c’è una conversazione che riguarda proprio quel convegno.
Il 12 giugno del 2014 Santilli chiama Verrini, direttore commerciale della Cpl per Campania, Lazio e Sardegna, arrestato lunedì. Quel giorno è uscito un articolo del Fatto quotidiano sull’indagine napoletana che riguarda Cpl e Santilli suggerisce come comportarsi: “La linea che vi consiglierei io è una linea aggressiva (…) poi s’incazzano che quelli che quelli ieri hanno fatto la cosa sulla responsabilità del giudici (…) e s’incazzano che cinquanta parlamentari hanno deciso: sai che c’è? Mo va la facciamo vedere noi (…) Il Fatto Quotidiano è il bollettino della magistratura (…) ci ha fatto un piacere perché il nostro convegno di lunedi sarà seguitissimo perché la Guardia di Finanza dovrà spiegare pubblicamente”. Poi aggiunge: “Tieni conto che a Napoli adesso va a comandare la Campania, un mio amico, il generale Carrarini della Guardia di Finanza”.
“Santilli“, spiega Lillo, “oltre a essere un distratto lettore del Fatto che tutto può essere definito tranne che amico di Md, è stato segretario particolare di Marco Minniti prima e dopo una brutta esperienza giudiziaria. E’ stato indagato per lo scandalo della Missione Arcobaleno. Il fascicolo avviato nel 1999 dall’allora pm Michele Emiliano fu diviso per competenza nel 2007 dopo il rinvio a giudizio degli imputati. Il troncone rimasto a Bari si è chiuso nel 2012 con la prescrizione. Invece le posizioni di Giovanni Santilli e della moglie Renata Parisse, accusati per una tentata concussione a un imprenditore che aveva finanziato la squadra dell’Avezzano calcio, di cui era vicepresidente la moglie di Santilli, furono prosciolti nel 2009 ad Avezzano“. Va sottolineato, però, che nel filone dell’inchiesta legata al caso Icsa non risultano indagati.