Avezzano. Sono stati condannati rispettivamente a 5 anni e a 4 anni e 8 mesi di carcere, Pasquale Di Silvio e Nazzareno Di Silvio, fratelli rom di Avezzano, arrestati dalla polizia dopo le indagini sul colpo avvenuto a dicembre 2016 quando quattro uomini armati fecero irruzione nella tabaccheria Fasciani di via America, durante la quale fu puntata la pistola alla testa di un bambino.
La sentenza è stata emessa dalla corte d’appello dell’Aquila su una vicenda che in città ebbe grande clamore avvenuta alla fine del 2016. In quel periodo si verificarono numerose rapine ai danni di attività commerciali e la città era terrorizzata a causa dell’escalation di criminalità. Dopo le indagini, finirono sotto accusa tre avezzanesi e un siciliano. Alcuni di loro hanno subito condanne in altro procedimento. La dinamica sulle rapine di quel periodo è stata ricostruita nella prima udienza dibattimentale alla presenza dei fratelli rom.
Durante il processo, in primo grado, erano stati sentiti numerosi testimoni ma molti, nel corso delle prime udienze, non si erano presentati. Per un teste della difesa era addirittura stato disposto l’accompagnamento coattivo, ed è stato portato quindi in aula dai carabinieri. Il giudice aveva sanziona uno dei test. Anche il procuratore della Repubblica di Avezzano, pm Padalino, ne aveva sanzionati alcuni assenti in precedenza. Altri testimoni, invece, avevano raccontato quegli istanti drammatici parlando di rapinatori armati di pistole e di uno di loro che puntava la pistola alla tempia di un bambino. La vicenda si è conclusa con una condanna complessiva ai due fratelli di 9 anni e 8 mesi. I due imputati erano difesi dagli avvocati Antonio Pascale e Mario Del Pretaro.