Tagliacozzo. E’ stato catturato il terzo componente della banda che aveva compiuto la rapina nella villa ubicata in Alba Fucens e costata la vita a una studentessa di Terni e a un altro rapinatore.
Quattro persone erano entrate nell’abitazione e, minacciato il proprietario, si erano dileguati. Un bottino misero, quello fruttato ai criminali che si erano anche impadroniti della Ford Fiesta del rapinato, l’architetto Carlo Scoccia, 64 anni. La rapina aveva provocato la morte della ragazza che, per sua disgrazia, si era trovata sulla via di fuga dei rapinatori, i quali, nell’intento di seminare una macchina dei carabinieri postasi al loro inseguimento, avevano causato un incidente mortale.
Sul veicolo, con l’accusa di omicidio, erano solo due componenti di quel gruppo responsabile del raid nella villa della Marsica. Uno è moto nell’impatto, l’altro è rimasto ferito in modo grave. Degli altri, forse separatisi subito dopo la rapina, non vi erano tracce.
Nella serata i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, guidati dal comandante Lorenzo Pecorella, hanno sottoposto hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto un 22enne albanese Ylli Meta, che secondo gli investigatori è il terzo componente della banda.
A guidare i carabinieri nell’individuazione del fermato sono stati i rilievi effettuati sul luogo della rapina dai militari del Reparto Operativo del Comando provinciale di L’Aquila e la scrupolosa ricostruzione della vita e del passato dei due albanesi, M.M. del 1984 e D.V. del 1982 individuati ed arrestati a Terni. Sono stati spulciati tutte le conoscenze e le amicizie dei due. Una ragnatela di rapporti e contatti. Proprio tra questi le attenzioni degli investigatori si sono concentrate sull’albanese che, acquisite le prove certe dei fatti, è stato arrestato.
Le prove riconduco anche ad altre rapine 6 in tutto consumate nei mesi scorsi in altre località intorno a Tagliacozzo ed Avezzano e per le quali si stanno raccogliendo ulteriori elementi utili a definire con certezza la responsabilità della banda anche in ordine agli altri crimini.
Le indagini procedono serrate. I carabinieri continuano a scavare nelle vite nel passato dei soggetti già individuati per cogliere spunti e prove utili ad individuare il quarto complice. Certamente scardinato il nucleo principale della gang si respira maggiore serenità e fiducia della popolazione.