San Benedetto dei Marsi. Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di aver messo in atto dei raid punitivi a sfondo razzista nei confronti di immigrati residenti a San Benedetto dei Marsi.
In sei dovranno presentarsi il 30 maggio davanti al giudice del tribunale di Avezzano.
La decisione è stata presa nella serata di ieri dopo una lunga camera di consiglio da parte del giudice per l’udienza preliminare Daria Lombardi.
Sotto accusa il carabiniere Alessandro Ferzoco, di Pescina, Dionisio Toracchio, Mario Porreca, Cristian Iacobacci, Nello Del Gizzi e Fabio Sante Mostacci, tutti di San Benedetto.
Mostacci è indagato anche con l’accusa di omicidio volontario nei confronti di Collinzio D’Orazio, il cuo corpo era stato ritrovato dopo un mese di ricerche nel fiume Giovenco.
Secondo l’accusa del pubblico ministero, Maurizio Maria Cerrato, il gruppo avrebbe messo in atto dei veri e propri “raid razzisti” compiuti con “assoluta brutalità morale” da coloro che volevano vestire i panni dei “giustizieri”, agendo nei confronti di stranieri non comunitari “con evidente volontà di rinfocolare i conflitti razziali che covano sotto la cenere in tutto il territorio marsicano”.
Nel 2013 il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, chiese e ottenne gli arresti dopo una vicenda che fece molto scalpore nella Marsica.
Le accuse, per tutti, andavano dalle lesioni volontarie all’incendio doloso, con l’aggravante di avere agito in incitamento all’odio razziale e per futili motivi. Coinvolto anche un settimo giovane, minorenne all’epoca dei fatti, per il quale sta procedendo il tribunale dell’Aquila.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, gli imputati, l’11 agosto 2013, picchiarono un marocchino, Salah Karim, “colpevole” di averli rimproverati di fare troppo rumore durante la notte, creando problemi alla sua famiglia. Più tardi, sempre per l’accusa, i sei e il minore incendiarono la vettura di un altro marocchino, Ahmed Bouhachim.
Fiamme che minacciarono l’abitazione di una pensionata, Elide Macerola, costringendo all’evacuazione altre case. Mostacci è accusato inoltre di avere investito con un’auto il marocchino Ahmed Bouhachim, colpevole di aver denunciato i responsabili dell’incendio.
Per il carabiniere Ferzoco anche l’aggravante, sempre stando alle accuse, di avere agito “abusando delle proprie funzioni pubbliche, essendo lo stesso qualificatosi con la vittima con il solo scopo di avvicinarsi e bloccarla proditoriamente così da impedirne i movimenti e la difesa mentre i propri complici la colpivano ripetutamente con calci e pugni”.
I sei imputati sono difesi dagli avvocati Mario Flammini, Pasquale Milo, Quirino D’Orazio e Stefano Guanciale, mentre le persone offese sono assistite dai legali Luca e Pasquale Motta.