Avezzano. Colpi di sprangate dopo una lite al bar, un inseguimento e poi la colluttazione. In questo modo, secondo l’accusa, sarebbe finito in coma un marocchino di 17 anni rimasto ferito alla testa in modo grave, con lesioni permanenti. Ora il presunto colpevole dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare, Andrea Taviano, con l’accusa di tentato omicidio aggravato. Si tratta di barista di Avezzano, Claudio Favoriti, 55 anni, è accusato di aver massacrato a colpi di spranga un marocchino di 17 anni, riducendolo in fin di vita e causandogli delle invalidità cerebrali permanenti. l’udienza preliminare si terrà a marzo e il titolare dell’inchiesta è Vincenzo Barbieri. L’episodio è avvenuto alla metà di febbraio del 2012 quando il dipendente del Gran Caffè, locale nel centro di Avezzano, è finito sotto inchiesta. Non ci sono altri indagati, anche se la violenta lite avrebbe coinvolto più persone. Secondo quanto emerso nel corso dell’incidente probatorio, che si è tenuto a ottobre scorso, i testimoni hanno raccontato di un’auto che arriva a tutta velocità. A bordo tre persone, forse quattro, e tra questi il barista, che scendono e cominciano a picchiare il gruppo ragazzi marocchini. Un minorenne, neanche 17 anni, viene colpito alla testa con una spranga e finisce in coma all’ospedale, dove rimane per mesi. Tutto sarebbe cominciato dopo una lite nel bar. Il gruppo di ragazzini stranieri si era allontanato, per essere bloccato qualche isolato più avanti dall’auto con a bordo gli aggressori. Prima dell’accaduto sembra che alcuni stranieri avessero fatto irruzione nel bar pretendendo del denaro e aggredendo un anziano, padre del 55enne accusato. La famiglia del giovane marocchino ferito è assistita dall’avvocato Franco Colucci, mentre Fabvoriti da Antonio Milo. Il marocchino di 17 anni era stato ricoverato in coma, all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, per quasi un mese. Ora ha lesioni gravi che non gli permettono una vita normale.