Avezzano. È giovane ed avezzanese la protagonista scelta per il nuovo cortometraggio francese-italiano “#Erasmus: un italiano a Parigi”, un breve film francese-italiano verrà girato a Parigi alla fine di ottobre 2015. Si tratta di un’avventura collettiva sullo scambio, le barriere linguistiche e il sentimento d’amore. Quattro giovani studenti si troveranno ad affrontare le loro paure in una serata. “Un Italiano và a Parigi” un nuovo film sull’ esperienza erasmus, che fa luce sul viaggio, le emozioni, l’imbarazzo e la curiosità dello studente verso una nuova nazione. Per l’esattezza in questo caso il titolo più adeguato per questo film sarebbe “un Avezzanese (Marsicano) và a Parigi”. Tutto è iniziato questa estate nella magica Ortona dei Marsi, in un Workshop organizzato da Andrea Bartolomeo. Questo progetto si è basato sulla condivisione di conoscenze di esperienze tra i gruppi di diverse nazionalità (Francia Italia Inghilterra Lituania Ungheria). Ogni nazionalità portava la propria Arte, così da colorare Ortona dei Marsi con danze tipiche polacche, spettacoli teatrali (Romeo & Giulietta) e musica. E non potevano mancare le tipiche pupazze. “E’ stata un’esperienza unica per noi attori e per gli spettatori che ci hanno accolto e aiutato nell’organizzazione dello spettacolo”, afferma Diletta Laezza, la giovane marsicana scelta per interpretare il ruolo di Paola, protagonista del corto. “Anche se per noi gli spettatori sono in realtà degli “spettattori” perché sono loro il fulcro da cui dipendono le nostre azioni. Noi attori lavoriamo sulla parte immateriale, cioè l’emozione e di quanto si stenta spesso spaesato un ragazzo a stare in un nuovo posto senza conoscere la lingua, infatti parleremo in diverse lingue. Lavoriamo sul come far uscire e capire le nostre emozioni. Io sarò Paola, una studentessa italiana che va a fare l’erasmus a Parigi con Leonardo, che ama da sempre. Lui però la considera un’amica e poi arriva una ragazza polacca che prova a farmi innamorare di lei.” La ragazza avezzanese, a proposito del tema delle emozioni, ci tiene a precisare: “Questa esperienza è nata per caso e provo tanta emozione a pensare a quello che mi è capitato. È iniziato tutto ad Ortona dei Marsi e lì ho conosciuto Andrea Bartolomeo, e siamo rimasti in contatto. Poi ho conosciuto anche Sonia Leval che ha voluto continuare questo progetto con me.” Da questa esperienza, Sonia Leval, una giovane attrice regista di Parigi, che ha studiato due anni a Roma ed è rimasta innamorata dell’Italia,ha voluto continuare questo scambio portandolo in sala cinematografica con attori Italiani, francesi e tedeschi. Riportando in tema “il linguaggio dell’amore”: Come farsi capire quando non si parla la stessa lingua? Come relazionarsi quando le parole falliscono? Alla fine dei fatti le parole sono davvero necessarie? O sono in certi casi sono solo delle barriere?Imporre parole, per nascondere emozioni. Con questo film Erasmus vorrebbe far rivivere il sentimento dell’unione spontanea e sorprendente che si sta perdendo con internet. “Siamo diventando tutti molto robotici e abbiamo dato tanto significati alla parola amore, che ormai non si sente più nemmeno l’odore. L’amore si decide? E quanto fa male l’ amore non corrisposto. Qualcuno potrebbe dire che l’amore si costruisce con il tempo, altri diranno che ci vuole questo famoso colpo di fulmine. Altri diranno che l’amore è uno stato d’animo come la rabbia e quindi può essere ripetuto in varie fasi della vita. E molti ancora diranno qualcosa di diverso. Ma quando sei pazzo di qualcuno, vorresti stare tutto il tempo incollato a lui, e vogliamo che anche l’altro sia presenta e senta le stesse cose, chi può darci una spiegazione? Ma la bellezza di questa sensazione è nel fatto che è immateriale, spesso è inspiegabili e talvolta insostenibile. In tal modo che a volte ci chiediamo: “Ma perché lo amo? . La barriera linguistica fa eco anche agli ostacoli che abbiamo noi stessi quando non riusciamo ad accettare ciò che l’altro dice, i momenti in cui perdiamo il controllo della parola, e nei momenti che la parola non serve. E’ attraverso quattro personaggi, Paola (Diletta Marcella Laezza di Avezzano), Leonardo(Marco Trotta di Roma), Inès (Ella Gouet FracoItalina) e Ania (Adrianna Gradziel tedesca polacca ), di tutte nazionalità diverse, che vogliamo raccontarti coinvolgerti in questo fiume misterioso di emozioni umane.” Anche tu puoi far parte del team e diventare un membro attivo di questo progetto. Abbiamo bisogno del vostro sostegno, Questa creazione è volontaria. Gran parte delle attrezzature necessarie per sparare è reso disponibile dal team tecnico. Tuttavia, abbiamo bisogno di finanziamenti a lavorare in condizioni reali, al fine di portare e sviluppare il progetto nella misura delle nostre aspettative.”
Giulia Antenucci