Ufficializzati i risultati della XVI edizione di Radici del Sud, il Salone dei Vini e degli Oli del Meridione, evento che accende i riflettori sul meglio della produzione vinicola e oleicola del Sud Italia. L’Abruzzo si è difeso alla grande, raccogliendo menzioni e riconoscimenti in tutte le categorie. Dopo un’edizione 2020 “a porte chiuse” causa Covid, in questo 2021 la manifestazione è tornata alla formula classica, seppur contingentata nelle presenze per garantire la necessaria sicurezza: nel bellissimo castello di Sannicandro di Bari, 4 giurie suddivisi in giudici italiani e giudici internazionali hanno valutato le batterie di bianchi, rosati e rossi iscritti al concorso, mentre in un salone adiacente i produttori presenti incontravano i buyers. Oggi giornata conclusiva con la proclamazione dei vincitori, la conferenza stampa e l’apertura dei banchi d’assaggio al pubblico.
Per l’Abruzzo, detto che la partecipazione delle aziende è ancora numericamente esigua, visto che solo nele ultime due edizioni la manifestazione è stata aperta alle iscrizioni dei vini dalla nostra terra, i risultati migliori sono stati ottenuti da:
- Montepulciano d’Abruzzo Fosso Cancelli 2017 – Ciavolich (PE), che ha avuto il secondo punteggio più alto della categoria sia dalla giuria italiana che da quella internazionale.
- Montepulciano d’Abruzzo Malandrino 2019 – Cataldi Madonna (AQ), che ha avuto il primo posto assegnato dalla giuria internazionale.
- Cerasuolo d’Abruzzo 2020 – Tenuta Tre Gemme (PE), che ha visto assegnarsi la media più alta dai giudici internazionali nell’affollata categoria dei rosati del sud, in cui competevano ben 50 vini da tutto il Meridione (a cui va aggiunto anche un ottimo terzo posto nella categoria bianchi del sud con il Pecorino 2020).
- Cerasuolo d’Abruzzo 2020 – Az. Agr. Giovenzo (CH), giovane realtà chietina che ha ottenuto un lusinghiero terzo posto sempre nella categoria rosati, in base al giudizio dei commissari stranieri.
- Pecorino 2020 – Cantina Frentana (CH) e Pecorino 2020 di Podere della Torre (PE), primo posto ex-aequo tra i bianchi del sud secondo la giuria internazionale.
Arrivederci allora al prossimo anno, magari con una partecipazione più massiccia delle aziende abruzzesi, i cui vini da vitigni autoctoni hanno tutte le potenzialità per distinguersi e conquistare cuori e palati di giudici e compratori.
Vi lasciamo con una breve intervista a Nicola Campanile, organizzatore della manifestazione, che tira un po’ le somme dell’edizione di quest’anno.