L’Aquila. Dei 24 parchi nazionali, solo in 9 i comuni raggiungono l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, previsto dalla legge per tutte le amministrazioni italiane: Dolomiti Bellunesi, Pantelleria, Maiella, Cilento, Cinque Terre, Asinara, La Maddalena, Val Grande e Arcipelago Toscano.
La percentuale media di raccolta differenziata di tutti i 498 comuni dei 24 parchi nazionali è ancora insufficiente, il 60,79%, cresciuta di appena il 3% tra il 2020 e il 2021. Lo rivela il rapporto “Parchi Rifiuti Free” di Legambiente. La miglior performance è del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, con una media dell’86,68%: un dato
straordinario se si tiene conto che 13 dei 15 Comuni del Parco sono anche Comuni Rifiuti Free ed è l’unico Parco Rifiuti Free con una media di 60,14 Kg/ab/a. Migliora la performance anche del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: nei 24 comuni analizzati – tra il 2020 e il 2021 – è cresciuta la raccolta differenziata del 20,56% e sono aumentati i Comuni “ricicloni” (che superano il 65% di differenziata), passati da 5 a 9.
E ancora tra i virtuosi il Parco nazionale della Maiella con 33 Comuni Ricicloni e 14 Comuni Rifiuti Free e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con 65 Comuni Ricicloni e 32 Comuni Rifiuti Free.
“Per raggiungere gli obiettivi al 2030 e favorire la transizione ecologica soprattutto nei parchi, territori ricchi di natura ma più esposti ai cambiamenti climatici, serve un cambio di passo con politiche territoriali efficaci e coerenti”, dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente.
“È importante che i parchi, oltre a mantenere efficienti gli ecosistemi e tutelare le specie a rischio, non perdano la sfida di accompagnare i territori e le comunità locali verso scelte green e politiche di sviluppo innovative”.