Avezzano. “Autorità di Governo in azione per verificare “il diritto o meno” di Mariano Santomaggio (chiamato dal Cam, a restituire 43 mila euro di compensi non dovuti) di sedere sugli scranni di Palazzo di Città in base ai dettami della Legge, ovvero l’articolo 63 del Testo Unico degli Enti locali”. Il consigliere comunale Ferdinando Boccia annuncia così la richiesta di chiarimenti del prefetto Linardi sulla vicenda Santomaggio. La querelle che nei mesi scorsi ha infiammato l’aula consiliare è ora sotto la lente d’ingrandimento della Prefettura: funzionari dell’Ente, infatti, hanno acquisito atti e delibere consiliari inerenti la controversa questione portata all’attenzione del Prefetto di L’Aquila dal consigliere di minoranza, Ferdinando Boccia, già vice sindaco di Avezzano ed ex membro della Sorveglianza del Cam. Segno che “l’arbitro” è al lavoro per dipanare la matassa, o meglio l’eventuale decadenza di Santomaggio, poiché, al di là dei numeri, non sono i consiglieri comunali che decidono la condizione di compatibilità o incompatibilità di un amministratore, ma una legge dello Stato.
Il consigliere Boccia, che dopo la presentazione dell’esposto ha sollecitato l’Organo di Governo ad “agire tempestivamente” per verificare gli atti del consiglio comunale, esprime soddisfazione per l’avvio della verifica a norma di legge: “finalmente”, scandisce il consigliere Boccia, “l’autorità di controllo Enti locali della Prefettura vaglierà le delibere adottate a maggioranza dal consiglio comunale che hanno convalidato, illegittimamente, la presenza di Mariano Santomaggio nel ruolo di amministratore pubblico. Ci sono atti che provano inequivocabilmente il credito del Cam nei confronti di Santomaggio che ha soprafatturato i compensi professionali derivanti dalla carica di Presidente del Collegio sindacale della società”. Somma richiesta dal Cam attraverso un atto formale di messa in mora. “Per tali motivi”, chiosa Boccia, “poiché il dottor Mariano Santomaggio ha un debito liquido ed esigibile nei confronti di una partecipata del Comune di Avezzano, secondo le disposizioni dell’articolo 63 del Testo unico Enti locali non può rivestire la carica di consigliere comunale: è incompatibile”. Parola al primo arbitro, dunque, in attesa del Consiglio di Stato, chiamato a mettere la parola fine sul voto popolare, e quindi, sulla reale composizione del Consiglio comunale.
“E’ sempre e solo una questione di rispetto della legalità”, conclude Boccia “che, evidentemente, oltre al Sindaco De Angelis e ai consiglieri di maggioranza che lo sostengono, non interessa nemmeno all’attuale Consiglio di Sorveglianza del CAM (Alessandro Pierleoni, Felicia Mazzocchi e Antonio Mostacci) che ancora non ha controllato e se lo ha fatto, nulla ha detto fino ad oggi, su questa posizione di credito di Santomaggio nei confronti di questa società che è una struttura “dipendente” dal Comune di Avezzano.