Avezzano. E’ veramente un brutto pasticcio quello del nuovo depuratore di Avezzano. Dopo annunci su annunci, l’inaugurazione di sabato non ci sarà più. C’è stato un sopralluogo che ha rimandato tutto ai progettisti. Ora l’apertura che avrebbe evitato il proliferare della salmonella nei canali e nei corsi d’acqua e che avrebbe depurato adeguatamente gli scarichi degli avezzanesi resta un miraggio. Il depuratore del nucleo industriale dovrà invece restare chiuso a causa di incongruenze nella realizzazione. Ci sarebbero tubi troppo stretti rispetto a quelli previsti, allacci in posizioni sbagliate ed errori di livelli. Così il Comune, durante un sopralluogo, ha bloccato tutto, tra l’ira del sindaco Gianni Di Pangrazio e delle associazioni.
Le associazioni comitato Acqua nostra, il Centro Giuridico del cittadino, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori (Cia) parlano di “follie italiane senza vergogna”. A poche ore dalla programmata inaugurazione del depuratore di Avezzano, a seguito di un ulteriore sopralluogo eseguito dai Comitati è stato verificato che l’ARAP, nell’affidare i lavori non ha previsto la completa adduzione dei reflui del Comune di Avezzano al nuovo depuratore ma solo una piccola parte. Il Sindaco Gianni di Pangrazio appreso queste nuove ed incomprensibili difficoltà ha convocato una riunione urgente per conoscere i motivi delle incongruenze progettuali riscontrate e non senza irritazione e mezzi termini ha stigmatizzato negativamente l’operato dei tecnici e non tollererà altri ulteriori lungaggini perché i cittadini di Avezzano devono avere in tempi brevi le risposte alle loro esigenze. La stessa rappresentante della provincia D.ssa Masciola ha evidenziato che la criticità intervenuta era stata già trattata negli atti che hanno determinato il rilascio dell’autorizzazione ed ha tenuto a precisare che i reflui possono affluire al nuovo depuratore solo dopo il completamento delle opere di adduzione al Pozzillo rilevando altresì la necessità di effettuare alcune verifiche sugli atti di progettazione consegnati dall’ARAP.
Nel corso dell’odierna riunione le Associazioni dei Cittadini e degli Agricoltori sono rimaste profondamente deluse da questi inspiegabili ritardi che vanificano gli sforzi ed il lavoro fatto in queste ultime settimane, e, nonostante gli impegni assunti dall’ARAP, dal progettista e dal direttore dei lavori sul completamento delle opere, comunque non prima di altri 90 giorni, hanno ritirato la loro adesione alla cerimonia di inaugurazione prevista per il 19 luglio, perché non intendono essere associate ad una delle prassi più usuali della nostra Italia e cioè l’inaugurazione di opere pubbliche incompiute. Abbiamo preso atto che il CAM per bocca del Suo Amministratore delegato Ing. Venturini ha riconfermato la disponibilità dell’Ente a collaborare fattivamente alla rapita soluzione della criticità, anche perché la tariffa destinata all’ARAP per la depurazione è legata al numero delle utenze effettivamente servite.
Il perdurare delle criticità ambientali non farà venire meno l’impegno delle associazioni su questo fronte e si continuerà senza sosta a premere su tutti gli Enti per acquisire il tanto auspicato risultato.
Sulla vicenda scende in campo anche il Sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio che unitamente agli uffici tecnici del settore ambiente ed ad altri enti preposti ai controlli, verifica unitamente all’Assessore all’ambiente Roberto Verdecchia ed al Presidente di Commissione Crescenzo Presutti quanto realizzato da parte dell’Arap (ex Consorzio Industriale della Marsica) a mezzo della sua impresa presso la località Puzzillo, non sfugge ne ai tecnici ne agli amministratori la difformità tra ciò che era stato autorizzato con l’atto dell’8 maggio 2014 da parte del Comune attraverso l’ufficio Suap a firma del Dr. Montanari L. e quanto previsto anche nelle prescrizioni della Provincia, e dopo una riunione fiume decide di bloccare l’inaugurazione che si sarebbe dovuta tenere il 19 p.v., chiedendo in termini perentori chiarimenti ed adattamenti del progetto esecutivo approvato, rispetto a quanto realizzato, difforme non solo nella forma ma soprattutto nella sostanza, visto che non avrebbe liberato “”fosso puzzillo, fosso 3 e 7”” dai reflui delle acque provenienti dalla città di Avezzano.
Nello specifico si è riscontrato che la ditta appaltatrice dell’Arap, atta a realizzare l’opera, ha posto in essere il c.d. pozzetto di captazione e presa di tutte le acque, pozzetto che doveva evitare il proseguo delle stesse nei canali e quindi consentendo il loro accesso nel vecchio depuratore in località “Puzzillo”, per essere poi convogliate in grossa parte in quello inaugurando in località “Strada 2 “, mentre di contro si è riscontrato che le acque reflue e bianche avrebbero proseguito la loro corsa, evitando ogni trattamento facendo permanere l’attuale inquinamento in essere nei canali percorsi dalle acque oggetto di captazione per usi irrigui, ma con relativo attuale divieto da parte del primo cittadino di Avezzano dal 19.9.2013.
Viste le puntigliose prescrizioni degli uffici tecnici della Provincia – settore ambiente – e del parziale non rispetto di quanto previsto nel progetto nella fase esecutiva, stretta di vite del primo cittadino verso la ditta appaltatrice e consequenziale rinuncia all’inaugurazione di un qualcosa che non avrebbe portato ne in astratto e ne tanto meno in concreto alcun beneficio, alla città, ai cittadini di Avezzano ed all’intero mondo collegato con l’agricoltura del bacino del fucino.
Prevista dal tecnico progettista su sollecitazione pressante dell’Assessore all’ambiente Roberto Verdecchia una variante, che verrà depositata entro sette giorni, la quale dovrà obbligatoriamente risolvere una volta per tutte la travagliata vicenda del “nuovo” depuratore di Strada due e consentire l’apertura di un’opera da tempo troppo attesa.