Per i club di calcio vedere un “proprio” tesserato impegnato in un torneo come la coppa del mondo non è soltanto motivo di orgoglio. Sicuramente è anche un valore aggiunto da aggregare a quello del costo del cartellino del giocatore, che può lievitare, ma c’è di più. Infatti in premio per le squadre che hanno “inviato” calciatori alle nazionali impegnate nella rassegna mondiale in Qatar c’è un vero e proprio guadagno monetario. Più che di un premio si tratta di un indennizzo previsto dalla FIFA per aver “privato” i club dei propri calciatori per un lungo periodo di tempo. Certo se si parla dei principali campionati come Serie A, Premier, Bundesliga, Liga, Ligue 1 e altri, il problema è “relativo”: c’è stata la pausa e dunque le squadre non hanno dovuto giocare senza i propri campioni, ma cosa succede in Serie B? Il campionato cadetto non si è mai fermato, e comunque ha dato ben tre calciatori alla rassegna mondiale, provenienti da tre squadre diverse.
Le squadre “blasonate” che hanno calciatori al mondiale sono state Bari, Brescia, e soprattutto Benevento, quest’ultima squadra che le quote serie b danno sempre meno favorita per la risalita ai playoff, anche a causa dell’assenza di Glik partito per il Qatar con la Polonia, ma le cui casse si sono arricchite giorno dopo giorno. Infatti in premio ai club c’erano oltre 10 mila dollari per giorno di ritiro. Considerando che la Polonia è arrivata agli ottavi, alla squadra del presidente Vigorito sono entrati almeno 100 mila euro per la presenza del difensore alla rassegna mondiale, che è ora tornato disponibile per la convocazione e darà una grossa mano ai campani. E diventa “complesso” calcolare quanto la Juventus abbia guadagnato da questo mondiale in termini di “gettoni” dei propri calciatori, ma a occhio e croce la società bianconera ha molto probabilmente toccato, se non superato, il milione di euro di premio. Esiste però una condizione per poter riscuotere tale premio.
Il calciatore convocato per il mondiale in Qatar deve aver fatto parte della rosa del club per almeno due anni precedenti al mondiale, è questo il caso di Glik del Benevento, ma non ad esempio di Fran Karacic per il Brescia, oppure per Walid Cheddira del Bari impegnato con il Marocco, o ancora dell’argentino Di Maria o del centravanti Dia della Salernitana, per fare altri esempi in Serie A. Un piccolissimo motivo in più per sorridere dunque anche per una compagine di B come il Benevento, considerando che l’indennizzo tiene conto anche dei giorni di preparazione del match. La domanda spontanea è “da dove viene questo denaro?” La FIFA ha messo a disposizione un totale di 209 milioni di euro destinato proprio a indennizzare tutti i club che hanno visto partire i propri calciatori. Era accaduto lo stesso nel 2018 per il mondiale russo poi vinto dalla Francia, ma per la rassegna qatariota saranno le singole squadre di club a dover compilare un modulo di richiesta, rigorosamente digitale, in modo da ottenere il compenso dalla FIFA.