L’Aquila. La provincie abruzzesi di L’Aquila e Chieti peggiorano la loro performance rispetto a 12 mesi fa e scendono la prima di una posizione, la seconda di ben 12 posizioni nella graduatoria generale, posizionandosi al 63esimo e al 75esimo posto su 107. E’ quanto stabilito dall’edizione 2022 della classifica della Qualità della vita, a cura de “Il sole 24 ore”, giunta alla sua 33esima edizione.
Rimane invariata rispetto a 12 mesi fa la posizione della provincia di Teramo, stabile al 68esimo posto. Pescara è invece l’unica provincia abruzzese dove la qualità della vita è migliorata, salendo di ben 5 posizioni si attesta infatti al 44esimo posto.
Dalla rinnovata classifica è Bologna a risultare la provincia italiana in cui si vive meglio: il capoluogo emiliano torna in vetta alla classifica generale della storica indagine che viene pubblicata ogni anno, dal 1990. Si tratta della quinta medaglia d’oro dopo quelle conquistate nel 2000, 2004, 2011 e 2020. Sul podio ci sono anche Bolzano, habitué della top dieci che quest’anno sale al secondo posto, e Firenze, terza dopo una scalata di otto posizioni rispetto al 2021.
Nota metodologica:
Novanta indicatori in sei gruppi
Anche quest’anno l’indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990::
- ricchezza e consumi;
- affari e lavoro;
- ambiente e servizi;
- demografia, società e salute;
- giustizia e sicurezza;
- cultura e tempo libero.
L’aumento da 42 a 90 indicatori, proposto già dal 2019, consente di misurare molti aspetti del benessere. Gli indicatori sono tutti certificati, forniti al Sole 24 Ore da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca.
– Il punteggio da mille a zero
Per ciascuno dei 90 indicatori, mille punti vengono dati alla provincia con il valore migliore e zero punti a quella con il peggiore. Il punteggio per le altre province si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi (1000 e 0). In seguito, per ciascuna delle sei macro-categorie di settore, si individua una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori, ciascuno pesato in modo uguale all’altro (1/90). Infine, la classifica finale è costruita in base alla media aritmetica semplice delle sei graduatorie di settore.
– I dati aggiornati al 2022
L’indagine della Qualità della vita, pubblicata sempre alla fine dell’anno in corso, prende in esame i dati consolidati relativi ai 12 mesi precedenti. Alcuni parametri, però, sono aggiornati al 2022 (a metà anno, se non addirittura a novembre) con l’obiettivo di tenere conto degli effetti dei grandi eventi che hanno scandito l’anno in corso. In alcuni ambiti, infatti, le performance dell’anno scorso sarebbero risultate superate dai fatti e avrebbero restituito una fotografia ormai invecchiata rispetto all’attualità. Negli ultimi mesi tre grandi shock hanno colpito la popolazione: l’inflazione, il caro energia e la guerra in Ucraina. Così, nell’indagine di quest’anno si contano ben 34 indicatori su 90 riferiti al 2022.
Nell’indagine sono presenti una decina di “indici sintetici” pubblicati nel corso dell’anno, che a loro volta aggregano più parametri in modo tematico, elaborati da istituti terzi o direttamente dal Sole 24 Ore. Tra questi, ad esempio, l’Indice di sportività di PtsClas, Ecosistema urbano di Legambiente (da cui è estratto anche l’indice della qualità dell’aria), l’IcityRank di Fpa e i “nuovi” indici elaborati dal Sole 24 Ore (l’indice del clima e gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani e delle donne).
Guarda la classifica intera: