Tagliacozzo. Seconda giornata con la formazione e i seminari di Controsenso, festival del giornalismo, della comunicazione e dell’informazione a 360 gradi giunto alla sesta edizione. Barbara Schiavulli (giornalista, corrispondente di guerra), Roberto Colella (giornalista, Il Fatto quotidiano) e Salvatore Santangelo (giornalista, esperto di Medioriente) hanno analizzato la situazione politica medio-orientale nel seminario delle 9.30, alla presenza di una sala gremita in ogni suo posto. “Può l’odio influenzare un’elezione in occidente e in medio oriente?” è stato il titolo dell’incontro che li ha visti protagonisti all’interno delle ex carceri del Palazzo Ducale del piccolo borgo marsicano.
“La situazione in Afghanistan è quella di un paese messo peggio di quando iniziò la guerra nel 2001. Prima i talebani controllavano una piccola parte della regione, ora quasi tutta – ha dichiarato la Schiavulli – c’è un tentativo da parte dell’attuale presidente di trovare una mediazoine con i talebani, cosa mai accaduta in 17 anni. La mia paura è che nelle trattative siano coinvolti i diritti delle donne. C’è l’intenzione di scambiarli con la pace nel paese? Di questo dobbiamo fare attenzione”
Per Colella invece: “l’odio, purtroppo, influenza le politiche medio orientali. Ma si è parlato anche di modelli democratici che, spesso, vengono esportati (come nel caso dell’Iraq). Vale quanto detto da Bobbio: “può davvero esistere la democrazia?” Applicando questo modello nel 2018 è piuttosto difficile, tenendo in considerazione l’attuale situazione mondiale”.
E’ intervenuto nel seminario anche Santangelo affermando che: “Concettualmente parlando l’Isis non è morto ma è in serissima difficoltà. Sicuramente hanno avuto dei grossi colpi da dover incassare, per cui il progetto più ampio, quale originariamente era, inizia a sfaldarsi. Resistono i facinorosi, i gruppi organizzati e gli esponenti dei territori in difficoltà. Abbassare la guardia, pertanto, sarebbe un grave errore”
Federico Falcone